Johann tetzel

Predicatore di indulgenze al tempo di Lutero; b. Pirna presso Meissen, 1465; d. Lipsia, 11 agosto 1519. Studiò a Lipsia e vi entrò nell’Ordine Domenicano. Fu priore a Glogau e nel 1509 fu nominato inquisitore per la Polonia.

Tetzel è meglio conosciuto per la sua predicazione di un’indulgenza che fu l’occasione, ma non la causa, del rifiuto di Lutero della dottrina delle indulgenze. Nel 1517 Tetzel aveva già molta esperienza: aveva predicato indulgenze in dieci diverse città dal 1503 al 1510. Nel 1516 fu nominato sotto-commissario a Meissen per l’indulgenza concessa a coloro che contribuirono alla ricostruzione di San Pietro a Roma. Nel gennaio 1517 predicava l’indulgenza nel territorio di Alberto di Brandeburgo. La sua predicazione a Jüterbog attirò gli abitanti della vicina Wittenberg, governata da Federico il Saggio (morto nel 1525), Elettore di Sassonia, dove l’indulgenza non poteva essere predicata. Già Lutero era ostile alle indulgenze a causa del traffico di Federico in esse: 129,799 anni di indulgenza potevano essere ottenuti dai fedeli per aver venerato la collezione di reliquie di Federico. Fu ulteriormente alienato dai resoconti dei metodi di Tetzel e attaccò indiscriminatamente l’intero sistema nelle sue 95 tesi.

Tetzel ha trascorso i restanti 22 mesi della sua vita a difendere la sua posizione. Da Francoforte sull’Oder, rispose a Lutero con 122 tesi (antitesi) composte da K. wimpina († 1531). Ha anche pubblicato nel 1518 Sottomissione, una confutazione della posizione di Lutero.

Secondo le tecniche polemiche del periodo, Tetzel fu grossolanamente calunniato; le accuse includevano accuse di adulterio, falsificazione di tori e concessione di assoluzioni senza contrizione e per peccati futuri, il tutto a un prezzo monetario. Tetzel era ortodosso riguardo alle indulgenze per i vivi. Riguardo a quelli per i defunti, invece, ha seguito l’insegnamento contenuto nel Istruzioni di Mainz rilasciato ai predicatori di indulgenze. Cioè, insegnò all’allora diffusa ed errata opinione teologica che le indulgenze per i defunti fossero ottenute indipendentemente dalle disposizioni di contrizione nella persona che richiedeva l’indulgenza, che aveva anche il diritto di applicarle in modo assoluto a una determinata anima del purgatorio. Gaetano ha condannato questo insegnamento a Roma. Esausto dalle sue fatiche e dai crudeli attacchi alla sua reputazione, Tetzel morì nel priorato domenicano di Lipsia all’età di 54 anni.

Bibliografia: Paolo, Johann Tetzel il predicatore dell’indulgenza (Magonza 1899). Annuario storico della Società Görres (1921) 80–86. hc ganss, L’Enciclopedia Cattolica, ed. cg herbermann et al., 16 v. (New York 1907–14; suppl. 1922) 14.2: 539–541. j. Beckmann, Lessico per la teologia e la chiesa, ed. m. buchberger, 10 v. (Friburgo 1930–38) 10:10. l. pastore, La storia dei papi dalla fine del Medioevo, 40 v. (London-St. Louis 1938–61) 7: 347–351, 354–358.

[cm aherne]