Jose esteban echeverria

L’autore, poeta e teorico politico argentino José Estéban Echeverría (1805-1851) ha aperto la strada allo stato d’animo romantico nella letteratura del Nuovo Mondo e ha anche formulato gli ideali politici di un gruppo segreto che combatte il regime dittatoriale di Rosas.

José Estéban Echeverría è nato il 2 settembre 1805 a Buenos Aires. Suo padre morì poco dopo e il ragazzo fu allevato da sua madre e da diverse zie affettuose. Per ragioni inspiegabili e apparentemente al di fuori del suo controllo, ha lasciato la scuola per accettare un lavoro come commesso doganale.

Da questo periodo di riflessione venne la determinazione a cercare un’istruzione più completa di quella che il giovane paese di Echeverría poteva fornire. Nel 1826 Echeverría si stabilì a Parigi e riprese i suoi studi formali, cosa più significativa, scienze politiche da una prospettiva sociologica. La sua lettura si è ampliata per includere scrittori che coltivano una nuova ed eccitante modalità: Goethe, Schiller e soprattutto Byron. Da queste letture si sviluppò un crescente senso di autoidentificazione con espressioni e idee romantiche.

Nel 1830 Echeverría tornò a Buenos Aires. Le sue prime poesie romantiche, tra cui “Elvira, o la sposa del piatto” (1832), attirarono poco interesse. Il suo volume di versi intitolato Consolazioni (1834) ebbe un notevole successo di pubblico, senza dubbio per i suoi temi dominanti di patriottismo e amore romantico. Nel Rhymes (1837) ha incluso un lungo poema narrativo chiamato La donna prigioniera, in cui il suo genio poetico si sposa con temi nazionali. In questa poesia, con descrizioni sorprendenti della Pampa, delle tribù indiane della zona e delle avventure romantiche di due giovani amanti, ha raggiunto il suo scopo di “americanizzare” la letteratura argentina.

Nel 1838 Echeverría fu determinante nella fondazione dell’Associazione di maggio, una società segreta il cui obiettivo era riportare l’Argentina al governo democratico. Il suo credo, composto da Echeverría e pubblicato nel 1846 con il titolo Il dogma socialista, era un’opera idealistica di propaganda democratica. Il dittatore Juan Manuel de Rosas alla fine obbligò molti membri dell’associazione, incluso Echeverría, a fuggire in Uruguay.

Negli anni rimanenti prima della sua morte in esilio, il 19 gennaio 1851, Echeverría scrisse alcuni versi relativamente infruttuosi: “La chitarra” (1842) e la sua continuazione “L’angelo caduto” (1846) – che trattavano del tema di Don Juan. Ma fu uno schizzo in prosa, “The Slaughterhouse”, trovato tra i suoi giornali e pubblicato nel 1871 che assicurò la sua reputazione letteraria. Questo aneddoto completamente realistico, che racconta la morte di un giovane oppositore del regime di Rosas per mano dei sostenitori di Rosas impiegati al macello di Buenos Aires, è una delle narrazioni in prosa più potenti e memorabili mai scritte nell’America spagnola.

Ulteriori letture

Non esiste uno studio lungo un libro del lavoro di Echeverría in inglese. Per informazioni generali vedere Alfred Coester, La storia letteraria dell’America spagnola (1916); Arturo Torres-Ríoseco, L’epopea della letteratura latinoamericana (1942); Pedro Henriquez-Ureña, Correnti letterarie nell’America ispanica (1945) e A Concise Storia della cultura latinoamericana (1947; trad. 1966); Enrique Anderson-Imbert, Letteratura ispano-americana: una storia, vol. 1 (trans. 1963; rev. Ed. 1969); e Jean Franco, Un’introduzione alla letteratura ispano-americana (1969). Consultare anche l’Instituto Internacional de Literatura Iberoamericana, Una storia schematica dell’America spagnola, a cura di John Englekirk e altri (1941; 3d ed. 1965). □