Jean François Millet (1814-1875) è stato uno degli artisti francesi che hanno lavorato a Barbizon, un villaggio vicino alla foresta di Fontainebleau. Si è specializzato in scene rurali e contadine.
Jean François Millet nacque a Gruchy vicino a Gréville il 4 ottobre 1814. I suoi genitori erano contadini e lui crebbe lavorando in una fattoria. Nel 1837 Millet si trasferì a Parigi per studiare pittura. Per apprendere le tradizioni della pittura classica e religiosa, è entrato nello studio di Paul Delaroche, un imitatore accademico di successo del romanticista rivoluzionario Eugène Delacroix. Ma Delaroche ha criticato severamente il non sofisticato Millet e la scuola ufficiale del giovane artista è presto terminata. Tuttavia rimase a Parigi, sostenendosi facendo riproduzioni a pastello di maestri rococò, ritratti a olio occasionali e insegne commerciali.
Nel 1841 Millet sposò Pauline Ono, morta nel 1844. Nel 1845 l’artista sposò Catherine Lemaire. Durante questi anni Millet ha continuato a sviluppare la sua pittura e, come quasi tutti i suoi contemporanei, ha cercato il riconoscimento negli annuali Saloni parigini. Uno dei suoi ritratti fu accettato dal Salon del 1840; due quadri furono inclusi nel Salon del 1844; e ha ricevuto elogi speciali per il winnower nel Salon del 1848. Anche una mostra del 1845 a Le Havre ebbe un discreto successo per l’artista.
Durante gli anni 1840 la pittura di Millet passò gradualmente da soggetti classici e religiosi a scene di vita rurale e contadina con cui era familiare. Così facendo, ottenne un sostegno e un riconoscimento crescenti da parte di altri pittori della sua generazione. Tra questi c’erano Narcisse Diaz de la Peña e Théodore Rousseau, due pittori di paesaggi che furono determinanti nel formare la libera associazione di artisti conosciuta come la scuola di Barbizon. Millet e gli altri artisti di Barbizon resistettero alle grandi tradizioni della pittura classica e religiosa, preferendo un confronto diretto e inalterato con i fenomeni del mondo naturale. Durante gli anni 1830 e 1840 le loro opere erano generalmente considerate grezze, non finite e inaccettabili per i gusti ufficiali dei Saloni parigini. Dopo la metà del secolo, tuttavia, gli artisti di Barbizon ottennero lentamente un crescente riconoscimento e il loro successo divenne un’importante ispirazione per le giovani generazioni di impressionisti.
Millet si trasferì a Barbizon nel 1848. Il pittoresco villaggio divenne la sua casa per il resto della sua vita e vi morì il 20 gennaio 1875. In quel periodo realizzò i suoi dipinti più maturi e celebrati, tra cui Spigolatrici (1857), la Angelus (1857-1859), il seminatore (1850) e il Vasca per sbiancamento (ca. 1861). Le opere sono caratterizzate da ampiezza e semplicità; generalmente raffigurano una o due figure di contadini silenziosamente impegnate nel lavoro terrestre o domestico. Con una pennellata ampia e generalizzata e un senso di scala monumentale, Millet ha costantemente nobilitato i suoi personaggi e li ha trasformati in esseri pittorici eroici.
Durante la fine del XIX secolo i dipinti di Millet divennero estremamente popolari, in particolare tra il pubblico e i collezionisti americani. Con la comparsa di stili più radicali, tuttavia, il suo contributo è stato parzialmente eclissato; a occhi abituati all’impressionismo e al cubismo, il suo lavoro è apparso sentimentale e romantico. Ma queste sono le vicissitudini del gusto, e non devono oscurare i sentimenti profondi dell’uomo e della terra che i suoi capolavori continuano a esprimere.
Ulteriori letture
Una panoramica completa della scuola di Barbizon e del rapporto di Millet con essa è di Robert L. Herbert, Barbizon rivisitato (1962). □