Benjamin barr lindsey

Benjamin Barr Lindsey (1869-1943), giurista e riformatore americano, ha fondato il tribunale dei minori. I suoi argomenti a favore di una costruzione approssimativa dei voti matrimoniali aiutarono a modernizzare la comprensione delle implicazioni del matrimonio.

Benjamin B. Lindsey è nato a Jackson, Tennessee, il 25 novembre 1869, figlio di un soldato confederato. Ha frequentato la Southwest Baptist University. La necessità finanziaria lo ha costretto ad andare a lavorare. In preda alla disperazione per i suoi lenti progressi negli studi di legge a Denver, in Colorado, ha tentato il suicidio, ma la sua pistola ha fatto cilecca. Fu ammesso all’albo nel 1894 e presto fu coinvolto in casi per poveri e giovani. A causa delle sue simpatie populiste e degli ideali democratici, diffidava della politica del Colorado, ma i suoi servizi gli fecero guadagnare la posizione di amministratore pubblico e tutore nel tribunale della contea. Nel 1901 fu eletto giudice della contea.

Presto Lindsey iniziò la sua lunga battaglia a favore dei bambini, sponsorizzando leggi che li proteggevano da procedimenti penali. Creò anche il Tribunale per i minorenni del Colorado, che nel 1907 divenne il Tribunale per i minori e le relazioni familiari, un risultato importante dell’era progressista.

Lindsey si impegnava continuamente nella propaganda e nell’azione politica per promuovere le sue cause sociali. Ha viaggiato molto, sollecitando la creazione di leggi umane e migliori servizi di consulenza familiare. Nel suo lavoro è stato assistito dalla moglie, Henrietta. Riconosceva che il crimine era un prodotto non solo della povertà e dell’ignoranza, ma anche della determinazione aziendale a resistere alle leggi sul lavoro minorile e sull’assistenza all’infanzia. Comprendeva anche la necessità di misure per assistere i bambini ribelli e per aiutare le madri bisognose o abbandonate.

Il crescente radicalismo di Lindsey lo ha portato a denunciare l’influenza negativa delle grandi imprese in La bestia e la giungla (1910), scritto con un collaboratore. La sua fama fu diffusa da articoli come “Ben Lindsey, the Just Judge” di Lincoln Steffens. Lindsey ha anche contribuito a Edwin Markham’s Bambini in schiavitù (1914).

Sebbene Lindsey sostenesse l’entrata dell’America nella prima guerra mondiale, continuò a sembrare radicale ai conservatori di Denver. La sua notorietà è aumentata quando ha sostenuto il “matrimonio da compagnia”, che è stato incautamente identificato come “amore libero”. In effetti, Lindsey, in Il matrimonio di compagnia (1927), scritto con Wainwright Evans, aveva sollecitato matrimonio legale, controllo delle nascite, consulenza e divorzio se tutto il resto falliva. Tuttavia, la sua corte gli fu tolta e nel 1929 fu escluso dalla pratica in Colorado.

L’anno successivo, a New York, Lindsey è stata denunciata pubblicamente da un vescovo cattolico e arrestata per aver protestato contro le false dichiarazioni che erano state fatte rispettando il suo credo. Infine, Lindsey divenne avvocato a Los Angeles, in California, dove fu eletto giudice della corte suprema. Morì il 26 marzo 1943.

Ulteriori letture

Lindsey’s La vita pericolosa (1931), una collaborazione con Rube Burrough, fornisce dati autobiografici e polemiche sulle sue cause. Lo sfondo è in Lincoln Steffens, Upbuilders (1909; ristampa 1968). □