San Nicola

La fama raggiunta dal santo cattolico romano, Nicola di Mira (morto nel 345 d.C.) ha continuato a crescere dopo la sua prigionia e la successiva morte per mano dell’imperatore romano Diocleziano. La figura tanto amata che associamo alle vacanze di Natale divenne nota semplicemente come “Babbo Natale”.

Separare i fatti dalla leggenda nella storia di San Nicola non è difficile. Si sa così poco della sua vita personale che dobbiamo fare affidamento sulle leggende che sono sopravvissute. Già nel VI secolo si costruivano chiese in suo onore in tutta Europa. Nel Medioevo era diventato il santo patrono sia della Grecia che della Russia. La devozione a Nicola diminuì durante la Riforma protestante del XV secolo. I Paesi Bassi furono l’unica nazione protestante a mantenere e abbellire la leggenda di Nicola. Gli olandesi hanno mantenuto la sua festa del 6 dicembre come il momento di elargire regali ai bambini che avevano lasciato le scarpe la sera prima. Sono stati gli olandesi a portare negli Stati Uniti l’usanza del “Babbo Natale”. Entro la metà del diciannovesimo secolo l’America aveva abbracciato l’usanza come il centro attorno al quale ruotava tutto il Natale.

Nato per la ricchezza

Nicola di Myra nacque all’inizio del IV secolo d.C. a Patara, una città nell’antico distretto della Licia, nell’Asia Minore meridionale (l’odierna Turchia). I suoi genitori erano ricchi e Nicholas avrebbe potuto vivere la vita di un figlio viziato. Invece, è stato riferito che fin dall’infanzia ha vissuto una vita santa e umile. Quando i suoi genitori morirono di peste, Nicholas iniziò a servire i poveri vicino a casa sua e nelle città e nelle campagne circostanti.

Un editoriale da un numero di dicembre 1998 di Il settimanale ucraino, notò che, secondo la leggenda, Nicola, divenne vescovo di Myra dopo la morte del vescovo di quella città e altri vescovi si riunirono per eleggere un nuovo prelato. Chiesero a Dio di mostrare loro un degno successore. A quanto pare il più anziano dei vescovi ebbe una visione nel sonno che il primo uomo che entrava in chiesa la mattina per pregare doveva essere consacrato. Quella persona era Nicholas.

Quando Nicholas morì, il 6 dicembre 345, la notizia delle sue azioni gentili e dei presunti miracoli era di dominio pubblico. L’imperatore romano Diocleziano lo perseguitò per la sua fede cristiana. Nicholas fu sepolto nella chiesa di Myra, dove aveva servito come vescovo. Nell’undicesimo secolo, la sua reputazione si era diffusa fino in Italia, in parte grazie a mercanti e marinai che viaggiavano in tutta Europa e in Asia. I marinai italiani portarono le ossa di Nicola a Bari, nella regione Puglia dell’Italia meridionale. Un abate benedettino di nome Elia ordinò la costruzione di una cattedrale per ospitare adeguatamente le reliquie. Papa Urbano II dedicò ufficialmente la Basilica di San Nicola quando le reliquie furono sepolte. Secondo quanto riferito, queste ossa si sono trasformate in liquido. Il contenitore contenente questo liquido è ancora portato come il fulcro di una parata in onore di lui a Bari, nel giorno della sua festa del 6 dicembre. Secondo quanto riferito, il profumo di questo liquido è come quello di un profumo dolce, rendendolo il santo patrono dei profumieri.

Una delle storie più famose su Nicholas era che usava la sua ricchezza per proteggere tre giovani ragazze, il cui padre era troppo povero per fornire loro doti adeguate. Senza dote, le ragazze erano condannate a una vita di prostituzione come unico mezzo per mantenersi. Nicholas, si diceva, mise dell’oro in ciascuna delle tre borse e le lanciò alla finestra delle ragazze. In un libro intitolato I santi ci preservano! Gli autori Sean Kelly e Rosemary Rogers spiegano che tre palline che rappresentano un aiuto finanziario nel momento del bisogno, sono diventate l’emblema della gilda dei mediatori di pegni. Il loro simbolo deriva da questa leggenda di San Nicola.

Difensore del cristianesimo

Nell’autore John Delaney’s Dizionario dei Santi, Si dice che Nicholas abbia costretto un governatore, Eustaathius, ad ammettere di essere stato corrotto per condannare a morte tre uomini innocenti. Nicola apparve nel sogno dell’imperatore Costantino per informare l’imperatore che tre ufficiali imperiali, condannati a morte a Costantinopoli, erano innocenti. Constantine li ha liberati la mattina dopo. Di conseguenza, Nicholas divenne noto come il santo patrono dei prigionieri.

Una storia piuttosto insolita raccontata da Kelly e Rogers, racconta di Nicholas che visita un macellaio locale durante una carestia. Con sua sorpresa, gli fu servita carne. Sospettando il peggio, Nicholas si recò nella cantina del suo ospite, trovando tre barili contenenti tre ragazzi uccisi in salamoia. Il vescovo non ha perso tempo nel riportarli in vita e da allora “è stato un protettore dei bambini in sottaceto”. I suoi atti di gentilezza e miracoli per i bambini, hanno portato la reputazione di Nicola agli angoli più remoti dell’Impero Romano.

Alcuni sostengono che Babbo Natale sia basato sul dio germanico Thor, che era associato all’inverno e al ceppo di Natale e cavalcava su un carro trainato da capre di nome Cracker e Gnasher. Il fatto che il personaggio storico di Nicola si sia trasformato nel gentile Babbo Natale da una leggenda pagana era dovuto alla notorietà acquisita tendendo una mano in aiuto dei bambini. La sua non era un’età nota per proteggere i bambini. Invece erano spesso lasciati a mendicare quando perdevano i genitori o vivevano in povertà.

Forse l’aspetto più significativo della leggenda di Nicholas era che la sua storia ha influenzato le generazioni future a dimostrare gentilezza ai bambini, almeno una volta all’anno. La tradizione moderna è rimasta fedele al semplice vescovo di Myra, che ha dedicato la sua vita ad aiutare i poveri.

Ulteriori letture

Delaney, John J. Dizionario tascabile dei santi, Image Books, 1983.

Kelly, Sean e Rosemary Rogers, I santi ci preservano! Casuale, 1993.

Koenig-Bricker, Woodeene. 365 Santi, HarperSanFrancisco, 1995.

Messale quotidiano di San Giuseppe, Libro ufficiale di preghiera quotidiana e messa della Chiesa cattolica romana, 1955.

The Ukranian Weekly, 13 dicembre 1998.

Encyclopedia Brittanica, 1995. Disponibile a: http://www.brittanica.com. □