Enrico Morselli, psichiatra, accademico e attivo promotore della scuola positivista italiana di neuropsichiatria, nacque a Modena il 17 luglio 1852 e morì a Genova il 18 febbraio 1929.
Famoso clinico e presidente della Società Italiana di Neurologia e Psichiatria, è stato direttore di vari ospedali psichiatrici e si è interessato a molte discipline, dall’antropologia alla filosofia, dalla biologia alla psichiatria. Personaggio influente nei circoli culturali italiani all’inizio del XX secolo, questo organicista lombrosiano non perdeva occasione per vantare la superiorità del “Lombroso italiano” sul “Freud austriaco”.
I suoi scritti trattano una grande varietà di argomenti: ha discusso di eutanasia e suicidio, psicologia patologica e psicologia animale, psichiatria, nevrosi traumatiche, semiotica e antropologia, magnetismo, spiritualismo, medicina legale e trasfusioni di sangue.
È anche noto come autore di una grande opera in due volumi intitolata La Psicanalisi (Psychoanalysis), pubblicato a Milano dal Boca nel 1926. Ristampato più volte e ampiamente promosso negli ambienti universitari, sarebbe impossibile sottovalutare la sua disastrosa influenza sulla psicoanalisi in Italia. Opera apparentemente ben documentata, è un magnifico esempio di resistenza alla psicoanalisi, di incomprensione e di impossibilità di comprensione. Subito dopo la sua pubblicazione, Sigmund Freud scrisse una lettera all’autore il 18 febbraio 1926, in cui parlava dell’opera “importante” di Morselli pur rammaricandosi di non poter dare la sua “approvazione alla nostra giovane scienza: quella che viene chiamata la psicoanalisi – stimato collega – non è psicoanalisi! ” (1960a).
Segnato dal pensiero lombrosiano e da concetti paternalistici, Morselli ha criticato tutte le teorie di Freud, dal sesso alle questioni religiose. Inorridito dall’omosessualità e dalle cosiddette perversioni di qualsiasi tipo, adottò un atteggiamento moralistico e si dilettò nell’uso di scherni esasperanti. Accusò ripetutamente Freud di plagio e cercò a lungo di provare che tutti i fondamenti della ricerca freudiana esistevano già nel lavoro della scuola positivista italiana. Lettera di Freud in risposta a La Psicanilisi è un interessante esempio del tatto e del senso tattico di Freud; sforzandosi di parlare positivamente del lavoro di Morselli, usa tuttavia questo foglio per portare avanti la causa della psicoanalisi.
Giancarlo Gramaglia