Marcus Porcius Cato (234-149 BC), noto come Catone il Vecchio e Catone il Censore, era un soldato, statista, oratore e scrittore romano. La sua severa moralità sia in ufficio che nella vita privata divenne proverbiale.
Catone chiamato “il Vecchio” per distinguerlo dall’altrettanto famoso pronipote, Catone il Giovane, nacque a Tuscolo nelle montagne Sabine. Dopo essere cresciuto nella solida disciplina della vita contadina, Catone, dall’età di 17 anni, partecipò alla seconda guerra punica, si distinse in varie battaglie e prestò servizio come tribuno militare in Sicilia. Dopo aver ottenuto una notevole fama per le sue capacità oratorie in tribunale, fu il primo della sua famiglia a candidarsi per cariche pubbliche. Eletto questore nel 204 a.C., fu assegnato al proconsole Publio Cornelio Scipione (Africano Maggiore) durante la guerra in Africa. Al suo ritorno incontrò in Sardegna il poeta Quinto Ennio e lo portò a Roma.
Nel 199 Catone divenne edile plebeo, e l’anno successivo pretore in Sardegna, dove procedette severamente contro gli usurai. Ha vinto il consolato nel 195 insieme al suo amico patrizio e sostenitore Lucio Valerio Flacco. Prima della sua partenza per la provincia di Spagna si è opposto all’abrogazione della Legge Appia contro il lusso femminile. Come proconsole, l’anno successivo represse con successo la ribellione delle tribù spagnole, stabilì l’amministrazione romana e si preoccupò del profitto romano dalle miniere di ferro e argento spagnole. Tornato a Roma più tardi nel 194, celebrò un trionfo.
Nella guerra contro il re siriano Antioco III, Catone servì ancora una volta come tribuno militare sotto Manlius Acilius Glabrio, console del 191 aC Durante i suoi viaggi in Grecia, Catone acquisì il suo atteggiamento anti-ellenico. Dopo brillanti operazioni alle Termopili fu inviato a Roma per riferire la vittoria, e subito dopo iniziò una serie di accuse dirette contro l’ala progressista e filoellenica del Senato, incentrata su Scipione Africano. I suoi instancabili attacchi a quelli che considerava gli effetti demoralizzanti delle influenze straniere e il suo tentativo di tornare ai “buoni vecchi modi romani” lo portarono a diventare censore nel 184.
Dopo aver raggiunto il culmine della sua carriera all’età di 50 anni, Catone ha dato pieno campo alle sue dottrine di rigenerazione sociale. Come censore, introdusse le tasse sui lussi e rivedette rigorosamente l’iscrizione al Senato e l’ordine equestre. D’altra parte, spese generosamente in opere pubbliche come la rete fognaria e costruì il primo mercato coperto romano, la Basilica Porcia, accanto al Senato. A causa della severità della sua censura si fece così tanti nemici che dovette difendersi in tribunale fino alla fine della sua vita in almeno 44 processi. Ha perseguito una vigorosa politica anti-cartaginese dopo essere tornato da un’ambasciata a Cartagine, dove ha assistito con suo grande sgomento alla ripresa economica dell’ex nemico di Roma. Morì nel 149 a.C. all’età di 85 anni, 3 anni prima della distruzione finale di Cartagine.
Come autore, sebbene seguendo nelle sue Origines (Foundation Stories) le storie di fondazione ellenistiche delle città italiane, Catone fu il primo storico romano a scrivere in latino, ispirando così la storiografia nazionale a Roma. Non ha esitato a includere i suoi discorsi (di cui Cicerone conosceva più di 150), e frammenti di 80 sono ancora conservati. Non detrattore delle proprie lodi, si rifiutò di includere i nomi di altri generali nel suo lavoro. Il suo lavoro in prosa didattica Agricoltura (sull’agricoltura) fornisce una miniera di informazioni sulle mutevoli condizioni dalle piccole proprietà terriere all’agricoltura capitalistica in Campania. È anche un inestimabile libro di fonti per antiche usanze, condizioni sociali, superstizioni, formule di preghiera e prosa latina arcaica.
Catone era senza dubbio uno dei personaggi più pittoreschi della Repubblica Romana, e il suo nome divenne sinonimo della rigorosa vecchia morale romana per le generazioni a venire.
Ulteriori letture
Le principali fonti antiche per la vita di Catone il Vecchio sono i libri di Livio 31-45, “Catone Maggiore” in Plutarco Vite, “Cato” in Le vite di Cornelio Nepote, e “On Old Age” di Cicero. La biografia moderna definitiva è in tedesco, D. Kienast, Cato der Zensor (1954). Per il contesto storico generale vedere HH Scullard, Politica romana, 220-150 a.C. (1951). □