Il sesto re dei belgi, Alberto II (nato nel 1934), salì al trono alla morte del suo fratello, Baudoin, 31 luglio 1993. Ha prestato giuramento formale il 9 agosto 1993.
Il Belgio si trovò inaspettatamente con un nuovo re quando Re Baudoin morì il 31 luglio 1993. Baudoin non aveva figli e nove giorni dopo suo fratello minore, Albert, prestò giuramento come re dei belgi (il titolo costituzionale del monarca belga) . Albert, nato a Bruxelles il 6 giugno 1934 da re Leopoldo III e regina Astrid, aveva solo tre anni meno di Baudoin. Non si fece da parte in favore di suo figlio Philippe, come era stato anticipato; a 33 anni si diceva che Philippe non fosse ancora pronto per le responsabilità del monarca.
Il trono del Belgio non era più in pericolo, come lo era stato sotto Leopoldo III a causa del suo ruolo controverso nella resa del Belgio ai tedeschi nella seconda guerra mondiale. Dopo l’abdicazione di Leopoldo nel 1950, Baudoin aveva portato stabilità ma non armonia a un paese attanagliato da una lotta tra le Fiandre di lingua olandese e la Vallonia di lingua francese. Al momento della sua morte il Belgio aveva avviato una federazione di vasta portata che ha reso discutibile il mantenimento dell’unità belga come paese. L’ondata di lutto per la morte di Baudoin riunì fiamminghi e valloni a sostegno della monarchia, e non c’era alcun sostegno per un deputato anarchico che gridò a favore di una repubblica europea prima che Albert prestasse giuramento. Alcuni pensarono che la corsa alla completa separazione in stati indipendenti, prevista per l’inizio del secolo successivo, sarebbe stata fermata dall’influenza del nuovo re e dal risorgente impegno per la dinastia.
Tuttavia, restava incerta la misura in cui Albert sarebbe stato in grado di svolgere la parte di mediatore e pacificatore. In qualità di monarca costituzionale, il re dei belgi non può intraprendere alcuna azione politica indipendente. (Quando Baudoin, in quanto devoto cattolico, si è trovato riluttante a firmare una legge che permetteva l’aborto, si è ritirato dal suo ufficio per un giorno per consentirne l’entrata in vigore.) Il monarca è costretto a stare estremamente attento nell’usare la sua influenza come un simbolo, soprattutto da quando i regni di due precedenti re, Leopoldo II e Leopoldo III, erano stati segnati da aspre e mai del tutto risolte polemiche sulle loro politiche.
Sottigliezza, persuasività, pazienza e imperturbabilità, così come profonda conoscenza e comprensione delle questioni, sono richieste per un re. È qui che c’era ansia sul fatto che il nuovo re potesse effettivamente portare a termine la guarigione e la riconciliazione per le quali aveva supplicato nel suo discorso al Parlamento sulla salita al trono. La sua esperienza, a parte gli uffici in gran parte onorari che gli sono stati conferiti come erede al trono, è stata principalmente come un entusiasta sostenitore degli interessi commerciali belgi all’estero. Presidente onorario dell’Ufficio belga per il commercio estero dal 1962, è stato spesso definito “il venditore ambulante del Belgio”. Come tale era conosciuto come un affabile capo di numerose missioni economiche, con una notevole esperienza in particolare in questioni di trasporto. Pur lasciando il duro lavoro di negoziazione a uomini d’affari ed economisti, ha fornito la presenza lusinghiera di ciò che gli inglesi chiamano un “reale”. Restava da vedere quanto sarebbe stato efficace nel vespaio della politica interna belga. Il suo evidente desiderio di preservare l’unità nazionale belga è stato aiutato dal fatto che non si era schierato nel conflitto fiammingo-vallone.
L’aura serena del Belgio del re Alberto II è stata segnata nel 1996 da una serie di scandali inquietanti nella regione. Gli omicidi di diversi bambini hanno portato alla scoperta di una cerchia di pedofili. Le indagini su questi crimini hanno avviato una reazione a catena che alla fine ha portato alla scoperta di eccessi, corruzione e altre gravi inadeguatezze nel sistema di applicazione della legge nazionale. Il re, che non ha poteri di governo, ha parlato liberamente ed ha espresso il suo oltraggio in più di un’occasione. Ha chiesto un “cambiamento profondo” sulla scia delle manifestazioni a livello nazionale sugli incidenti.
Dal punto di vista personale, il re Alberto II è un appassionato fan della guida veloce in motocicletta (a volte fermato ma non addebitato dalla polizia stradale). È noto per godersi una buona vita, anche se non era un membro del “jet set” internazionale. Come i suoi predecessori sul trono, è stato fortunato nel suo matrimonio. Dopo una storia d’amore da libro di fiabe, nel 1959 sposò una principessa italiana, Paola Ruffo di Calabria, che divenne molto popolare in Belgio, tanto che Albert fu presto soprannominato “il marito di Paola”. Hanno avuto tre figli, Philippe, Astrid e Laurent. Nel 1984 la principessa Astrid sposò Lorenz, arciduca d’Austria-Este. I quattro figli della coppia, Amedeo, Maria, Laura e Luisa Maria, sono nati in Belgio. A causa dell’incertezza sull’eventuale disponibilità di Philippe a seguire suo padre al trono, c’erano alcune speculazioni che Astrid potesse diventare regina, la prima nella storia del Belgio.
Il re Alberto II ei membri della famiglia reale hanno un profondo interesse per le questioni sociali e umanitarie tra cui l’assistenza sanitaria, la fauna selvatica e l’ambiente. Questi reali moderni sponsorizzano un sito su Internet con notizie e informazioni turistiche riguardanti il Regno del Belgio.
Ulteriori letture
Al momento dell’inaugurazione del re le informazioni biografiche erano limitate a brevi resoconti della stampa.
Le informazioni possono essere trovate in linea a http://belgium.fgov.be. □