Paul Van Zeeland (pōl vän zā´länt), 1893–1973, leader politico belga. È stato professore di diritto e in seguito direttore dell’Istituto di scienze economiche all’Univ. di Lovanio e vice governatore della banca nazionale del Belgio. Nel 1935 fu nominato primo ministro di un governo di unità nazionale. Dato il potere di decreto, ha resistito alla crisi economica belga con misure rigorose che includevano la svalutazione della valuta. Nel 1936 istituì la riforma e la legislazione sociale e soppresse i turbolenti Rexisti (i fascisti belgi) dopo aver proclamato la legge marziale. Nella sua amministrazione il Belgio denunciò (1936) la sua alleanza militare con la Francia, ritornando alla sua politica di neutralità, e ricevette (1937) una garanzia tedesca della sua inviolabilità. Nel 1937, accusato dai Rexisti di corruzione politica, Van Zeeland fu completamente scagionato. Tuttavia, si è dimesso dal suo incarico. Rimase un consigliere non ufficiale e nel 1938 invano sollecitò una conferenza delle grandi potenze per ripristinare la cooperazione economica internazionale. Nel 1939 divenne presidente del comitato per i rifugiati, stabilito a Londra, e durante la seconda guerra mondiale continuò a lavorare per la cooperazione economica internazionale. Van Zeeland è stato nominato (1944) alto commissario per il rimpatrio dei belgi sfollati. Leader del partito cattolico, in seguito ha servito come ministro degli esteri in diversi gabinetti e anche come consigliere finanziario del governo belga e del consiglio dei ministri dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico.