Teodorico il grande

Re ostrogoto, "l'Amal" (475-526) e sovrano d'Italia; b. c. 455; d. Il 30 agosto 526, a Ravenna. Mentre era ostaggio a Costantinopoli (462–471), concepì un'ammirazione per la cultura greco-romana, e questo, insieme ai suoi doni di leadership e al suo potere barbaro, lo rese il più grande dei primi re germanici. Come sovrano degli Ostrogoti in Pannonia, si trovò in una lotta con l'imperatore Zenone e con Teodorico Strabone, un compagno capo ostrogoto morto nel 481. Quando Teodorico fece pace con Zenone nel 483, ricevette nuove terre e il titolo di Maestro di truppe e Patrizio. Nel 488 Zenone gli commissionò l'occupazione dell'Italia e la cacciata di Odoacre, dominando allora la penisola. Teodorico vinse una battaglia decisiva sull'Adda nel 490, ma solo nel 493 catturò Ravenna e uccise Odoacro.

Come re degli Ostrogoti, al controllo del potere militare, governò l'Italia come viceré dell'imperatore e, con l'appoggio dell'aristocrazia senatoria, mantenne il tradizionale governo romano. Da Ravenna Teodorico governò saggiamente, ristabilì la prosperità e incoraggiò arti e lettere. Diffidente degli imperatori di Costantinopoli, si sforzò di formare una confederazione dei regni germanici occidentali. Le alleanze matrimoniali con i sovrani dei Franchi, Visigoti, Vandali, Burgundi, Eruls e Turingi contribuirono a questa politica, ma la rapida ascesa di Clodoveo sconvolse il suo piano e lo portò ad estendere il proprio potere in Provenza e ad assumere il controllo della monarchia visigota .

La politica religiosa di Teodorico era quella di preservare la separazione degli ostrogoti ariani e dei cattolici italo-romani. Cassiodoro considerava questa tolleranza una politica lungimirante, ma può essere nata tanto dall'opportunità quanto dal principio. Teodorico concesse alla Chiesa maggiore libertà rispetto alla maggior parte dei re germanici ed era riluttante a intervenire nelle questioni della Chiesa. Invitato dai cattolici a mediare la disputa tra papa sym machus e l'antipapa Lawrence (498–506), Teodorico, egli stesso ariano, vacillò ma poi sostenne Simmaco. Ha protetto i cattolici dagli sforzi di Zenone e Anastasio per promuovere il monofisismo. Lo scisma acacico (482–519) funzionò a suo vantaggio, ma non sollevò ostacoli quando papa Ormisda portò avanti i negoziati che lo conclusero. Dopo il 523, il programma di Teodorico fallì a causa delle misure dell'imperatore Giustino i contro gli ariani orientali. Teodorico, a ragione, vedeva in loro un tentativo di minare la sua posizione in Italia. Quando alcuni eminenti romani approvarono le misure di Giustino, Teodorico sospettò di tradimento. In queste circostanze ha giustiziato Boezio e il senatore Simmaco con accuse politiche. Verso la fine del 525 Teodorico inviò Papa Giovanni I a Costantinopoli per ottenere un miglioramento dei decreti di Giustino, ma Giovanni tornò senza tutte le concessioni desiderate e morì per cause naturali subito dopo essere stato imprigionato da Teodorico. Prima della sua morte, Teodorico procurò l'elezione a papa del proprio candidato, Felice IV.

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