Pio ii

Papa dal 1458 al 1464, deciso oppositore del movimento conciliare e dei turchi ottomani. Nato come Eneo Piccolomini a Corsignano, in Toscana, era figlio di un povero nobile, Silvio de Piccolomini. Ha frequentato l’Università di Siena ea Firenze, dove ha studiato lingue e letterature classiche. Mentre in seguito studiava legge a Siena, un vescovo lo invitò a unirsi a lui al Concilio di Basilea, dove rimase per diversi anni. Servì diversi vescovi come segretario e nel 1435 lavorava per il cardinale Albergati, che lo mandò in missione diplomatica segreta in Scozia. Al ritorno nella città di Basilea, ha vinto un seggio nel consiglio, che stava negoziando per porre fine allo scisma nella chiesa, e ha vinto la nomina a diversi incarichi cerimoniali. Tuttavia, il suo godimento dei piaceri più sensuali della vita gli impediva di prendere i voti del clero. Prediligeva lo studio dei classici e la scrittura di poesie, e nel 1442 fu nominato poeta vincitore ufficiale dall’imperatore Federico III, che lo nominò anche a una posizione presso la corte imperiale di Vienna. Piccolomini ha scritto romanzi, versi e opere teatrali, ma alla ricerca di una vita più sicura ha finalmente accettato di unirsi alla chiesa.

Nel 1445 Piccolomini si recò a Roma e nell’anno successivo fu ordinato diacono. Fu nominato vescovo di Trieste nel 1447 e nel 1450 vescovo di Siena. Federico lo mandò in importanti missioni diplomatiche, mentre anche papa Callisto III ricompensò il suo servizio con la nomina a cardinale nel 1456. Piccolomini usò i suoi incarichi per raccogliere benefici – tenute e proprietà redditizie – e presto si arricchì.

Nel 1458 successe come papa a Callisto III, prendendo il nome di Pio dopo la frase “pio Enea” nella poesia di Virgilio. Dopo la caduta di Costantinopoli nel 1453, era determinato ad affrontare la minaccia di invasione dell’Europa da parte dei turchi ottomani. Nel 1459, il primo anno del suo regno, convocò i governanti d’Europa a un congresso a Mantova per pianificare una campagna contro i turchi. I principi riuniti al congresso erano riluttanti a coordinare le loro forze, tuttavia, e il tentativo di Pio per raccogliere eserciti e denaro per una campagna contro i turchi non ha avuto successo. Pio credeva che i concili di Basilea e altrove avessero contribuito a un declino dell’autorità del papato e divenne un potente difensore contro il movimento conciliare. Emise la bolla Execrabilis nel 1460 che condannava i concili e proclamava che chiunque si appellasse a un concilio come autorità superiore al papa sarebbe stato scomunicato dalla chiesa.

Pio era ancora determinato a combattere i turchi, personalmente se necessario. Radunò un esercito di crociati e li condusse attraverso le montagne dell’Italia centrale fino al porto di Ancona, sul mare Adriatico. Già malato e il suo corpo indebolito durante i molti anni di piaceri sensuali prima di entrare in chiesa, morì ad Ancona prima che la crociata potesse partire.

Vedi anche: Consiglio di Basilea; Caduta di Costantinopoli