Odoacre

Il capo germanico Odoacre (433-493), deponendo l’imperatore romano Romolo Augusto, è tradizionalmente accreditato con la fine dell’Impero Romano d’Occidente.

Odoacre nacque in una tribù germanica, gli Sciriani, ed era probabilmente il figlio minore di Edico, una persona importante sotto Attila l’Unno. Nel 470 lui e gli Sciriani entrarono in Italia e, insieme a molti guerrieri germanici, intrapresero il servizio militare sotto i romani. Nel 472 queste truppe tedesche, tra cui Odoacre, si ribellarono e aiutarono il potente Ricimero tedesco nel suo tentativo di fare imperatore di Olibrio. Sia Ricimero che Olimpio morirono presto, e nella lotta che ne seguì un ufficiale romano, Oreste, trionfò. Nel 476 stabilì suo figlio Romolo Augusto come imperatore, espropriando l’attuale imperatore occidentale, Giulio Nepote.

Tuttavia, Oreste non riuscì a soddisfare le richieste dei tedeschi, che si rivolse a Odoacre, proclamandolo re il 23 agosto 476. I tedeschi lo seguirono poi in una ribellione che portò alla morte di Oreste e alla deposizione di Romolo. Significativamente Odoacre smise di usare gli imperatori ombra e invece si affermò come il potere in Occidente con cui Zeno, l’imperatore d’Oriente, dovette trattare. Definire la natura di quella relazione avrebbe riguardato Zenone e Odoacre finché Odoacre fosse vissuto.

Un trono inquieto

Zenone sosteneva ancora di sostenere il deposto Giulio Nepote, ma ricompensò Odoacre con il titolo di patrizio. Nel 480 Giulio Nepote fu assassinato e Odoacre punì i suoi assassini. Zenone non aveva altra scelta che riconoscere Odoacre. La pace durò fino al 487, quando Odoacre corrispondeva a un certo Illus, un ribelle contro Zenone. Sebbene Odoacre non avesse effettivamente aiutato il ribelle, Zenone considerò le sue azioni ostili e decise di rompere il suo potere mandando contro di lui la tribù germanica dei Rugiani (487). Odoacre sconfisse i Rugiani e Zenone si rivolse a Teodorico, sovrano degli Ostrogoti per chiedere assistenza.

Nel frattempo, Odoacre ha cercato di rafforzare il suo potere in Italia. Per placare i tedeschi, fece loro grandi concessioni di terra. Ha vinto il favore del Senato Romano assegnando alte cariche ai suoi membri. Con la guerra e la diplomazia riuscì a far fronte alle due principali minacce esterne dell’Italia: Euric, re dei Visigoti, e Gaiseric, re dei Vandali. Dal 477 emise persino monete a suo nome.

Teodorico rimase la principale minaccia. Nel 489 entrò in Italia. Dopo diverse grandi sconfitte, Odoacre nel 490 perse il sostegno del Senato romano. Ricadde sulla capitale a Ravenna, dove subì un assedio di 2 anni. Nel 493 fu elaborato un compromesso; Odoacre e Teodorico decisero di governare l’Italia insieme. Tuttavia, pochi giorni dopo essere entrato in città, Teodorico uccise Odoacre.

Ulteriori letture

Fonti antiche per Odoacre sono fornite in Colin Douglas Gordon, L’età di Attila (1960). I migliori resoconti in inglese sono in Thomas Hodgkin, L’Italia e i suoi invasori (8 voll., 1880-1889) e JB Bury, Una storia del tardo impero romano (2 voll., 1889). Fonti più recenti sono Stewart Perowne, La fine del mondo romano (1966) e Arnold HM Jones, Il tardo impero romano, 284-602 (3 voll., 1964) e Il declino del mondo antico (1966). □