Il generale spagnolo Miguel Primo de Rivera y Orbaneja (1870-1930) governò la Spagna come dittatore dal 1923 al 1930.
Miguel Primo de Rivera nacque a Cadice l’8 gennaio 1870 da una famiglia borghese che in seguito divenne proprietari terrieri nella città andalusa di Jerez. Entrò nell’Accademia militare generale di Toledo nel 1884 e vide per la prima volta il servizio in Africa nel 1893, dove vinse la Croce di San Fernando. Due anni dopo è andato a Cuba come aiutante del generale Martinez de Campos. Quando suo zio, il generale Fernando Primo de Rivera, fu nominato capitano generale delle Filippine nel 1897, Miguel andò a Manila come aiutante. Maggiore nel 1898, fu impedito dal crollo della potenza militare spagnola di diventare un luogotenente generale fino al 1919, mentre il periodo era pieno di campagne in Marocco, un tempestoso governatorato militare di Cadice (1915) e il servizio come osservatore all’ovest fronte durante la prima guerra mondiale
L’avviso pubblico non arrivò fino al 1922, quando, come capitano generale di Barcellona, tentò di ristabilire la legge e l’ordine proprio nel momento in cui il sentimento contro la guerra e le agitazioni sociali puntavano alla rivoluzione. Quasi per caso Primo fu scelto come protagonista del colpo di stato militare che il 12 settembre 1923 rovesciò il governo parlamentare (forse con l’aiuto di re Alfonso XIII) e impose una dittatura militare. Durante la notte Primo è diventato la figura politica più importante in Spagna.
Primo è stato descritto come un “glorificato politico da caffè” che, sebbene non si fosse preparato per il governo, aspirava comunque alla grandezza politica. L’ordine è stato ripristinato sospendendo le garanzie costituzionali, sciogliendo il Parlamento e imponendo la legge marziale. Un nuovo partito, l’Unione patriottica, divenne il veicolo politico di Primo e l’unico partito legale nel paese. A parte il sostegno del re, tuttavia, era stato messo insieme così velocemente che non ha mai sviluppato una grande forza. Solo perché Primo è stato in grado di concentrare le risorse e di radunare l’esercito e sconfiggere Abd el-Krim ei marocchini, il nuovo regime ha guadagnato una tregua dal dissenso politico. La fine della guerra in Marocco nel dicembre 1925 divenne l’unico solido trionfo di Primo.
Sorprendentemente, i problemi interni continuavano a crescere. I liberali respinsero le riforme del governo locale di Primo e l’anticentralismo, ei radicali, nonostante l’aggiunta di un socialista, Largo Cabellero, al suo gabinetto, non pensavano che il regime si stesse muovendo abbastanza velocemente nel fare riforme sociali. Studenti universitari e intellettuali, temendo che Primo fosse un altro Benito Mussolini, guidarono l’opposizione dal 1925 in poi, e uno degli intellettuali più illustri della Spagna, Miguel de Unamuno, andò in esilio. Primo infatti era ben lungi dall’essere un fascista come Mussolini; semmai aveva una visione paternalistica dello Stato che purtroppo non era al passo con le crescenti sensibilità ideologiche degli spagnoli.
Nel 1928, come dimostrò la rivolta dei cadetti all’Accademia di Segovia, anche l’esercito era insoddisfatto di Primo, principalmente perché la legge e l’ordine stavano crollando. I successivi 2 anni furono testimoni di un atto di ribellione dopo l’altro, ma il re Alfonso XIII ritardò la sostituzione di Primo perché la monarchia aveva usato il regime per nascondere il suo coinvolgimento in una serie di disastrose battute d’arresto politiche e militari appena prima della dittatura. Alla fine, però, Primo non poteva fare altro che dimettersi il 28 gennaio 1930, quando partì per l’esilio a Parigi. Morì a Parigi il 16 marzo 1930.
Il figlio di Primo, José Antonio, difese spesso suo padre durante i prossimi anni di crescente amarezza politica, e molti aspetti del paternalismo di suo padre potevano essere trovati nella filosofia molto più apertamente fascista di José Antonio Primo de Rivera. José Antonio ha fondato il partito Falange ed è diventato il martire del movimento nazionalista.
Ulteriori letture
Dillwyn F. Ratcliff, Preludio a Franco: aspetti politici della dittatura del generale Miguel Primo de Rivera (1957), copre il regime di Primo de Rivera. Buoni resoconti della sua carriera sono in Gerald Brenan, The Spanish Labyrinth: An Account of the Social and Political Background of the Civil War (1943; 2d ed. 1950) e Raymond Carr, Spagna, 1808-1939 (1966). C’è anche ampio materiale su Primo de Rivera a Charles Petrie, Re Alfonso XIII e la sua età (1963). □