Lancillotto andrewes

Vescovo anglicano di Winchester, eminente prelato, predicatore e apologeta della Chiesa d’Inghilterra come riformata ma ancora cattolica, ugualmente contraria agli estremi del romanismo e del puritanesimo; b. Londra, 1555; d. Winchester, 1626. Era il figlio di un maestro di marinaio. La promessa iniziale di Andrewes mostrò un rapido sviluppo a Cambridge, dove acquisì una conoscenza critica di 15 lingue che in seguito utilizzò a buon fine come traduttore principale della versione autorizzata (King James) della Bibbia (1611). Fu ordinato sacerdote nel 1580 e resistette all’influenza dell’Università di Cambridge del forte partito puritano desideroso di ottenere il suo sostegno. La sua attrazione per il Calvinismo era solo per il lato devozionale e si è mostrato un conservatore negli affari della Chiesa, facendo appello nel suo Lezioni catechistiche per “bellezza e ordine apostolico”. Sebbene conservasse altare, candele e incenso, quindi disprezzato come “arredamento papale”, fece un giro del nord (1586) con il conte puritano di Huntingdon per conquistare i recusanti cattolici. Essendo stato nominato canonico penitenziario a St. Paul’s, Londra, nel 1589, iniziò la serie di sermoni che gli valsero il titolo di “un angelo del pulpito”. Andrewes rifiutò due offerte di vescovado da parte di Elisabetta in segno di protesta contro la politica di alienare le entrate episcopali alla corona, ma fu convinto dal re Giacomo ad accettare la Sede di Chichester (1605), da dove si trasferì a Ely (1609) ea Winchester (1613 ). Non si offese di essere stato scartato per Canterbury, probabilmente rendendosi conto, come altri, di non avere alcuna tendenza alla politica ecclesiastica necessaria nella sede primaziale. Quando James I fu coinvolto in una controversia con il cardinale (St.) Robert Bellarmine sul diritto divino dei re e sul giuramento di fedeltà imposto ai papisti inglesi dopo il complotto della polvere da sparo (1605), Andrewes si radunò al sostegno del suo re in Tortura Torti (1609) e Risposta di scuse al cardinale Bellarmino (1610), sostenendo l’ortodossia della Chiesa d’Inghilterra riformata e ridicolizzando il termine cattolico romano come una contraddizione in termini, serve solo “a distinguere la vostra Chiesa cattolica da un’altra Chiesa cattolica che non è romana”. La sua uguale avversione per il calvinismo spiega la sua assenza dalla delegazione anglicana al Sinodo della Chiesa riformata olandese a Dort (1618), sebbene l’anno precedente fosse andato con Giacomo I in Scozia per cercare di convincere i presbiteriani ad accettare l’episcopato. Lo stesso Andrewes era un vescovo dedicato, intervenendo negli affari pubblici solo quando lo riteneva necessario. Rimase uno scapolo e fu uno studente per tutta la vita, acquisendo una profonda conoscenza della teologia patristica. La sua consegna affascinante e lo stile classico lo hanno reso un predicatore popolare e famoso. Era un uomo santo con il dono di comporre preghiere, e la sua preghiera hanno mantenuto il loro fascino. La sua importanza nello sviluppo teologico della Chiesa anglicana è come precursore, con i suoi amici Richard Hooker e George Herbert, dei teologi caroline.

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[g. albion]