Hans Küng (nato nel 1928), un teologo cattolico svizzero svizzero, ha messo in dubbio il dogma della chiesa, ha sottolineato la necessità di una riforma all’interno della chiesa e ha cercato il ricongiungimento con altri gruppi cristiani. Le sue opinioni liberali portarono alla sua censura da parte del Vaticano nel 1979.
Hans Küng è nato il 19 marzo 1928 a Sursee, in Svizzera. Dopo il diploma al liceo statale di Lucerna, ha frequentato il Pontificio Collegio Tedesco e l’Università Gregoriana a Roma. Fu ordinato sacerdote cattolico romano nel 1954 e continuò i suoi studi di teologia presso l’Institut Catholique alla Sorbona di Parigi. Nel 1960 è stato nominato professore di teologia fondamentale presso l’Università di Tubinga in Germania. Nel 1962 fu nominato da Papa Giovanni XXIII teologo ufficiale (abile) al Concilio Vaticano II. Dopo il Concilio, ha continuato a insegnare a Tubinga.
Una dottrina di riconciliazione
La tesi di dottorato di Küng era sulla teoria della giustificazione di Karl Barth e il suo rapporto con la tradizionale comprensione cattolica romana. Quel lavoro, pubblicato in inglese come Giustificazione: la dottrina di Karl Barth e una riflessione cattolica (1964), è un esempio dell’interesse di Küng per la riconciliazione delle chiese cristiane separate. Combinando attente analisi delle visioni barthiane e cattoliche romane odierne con un’indicazione del loro sviluppo dal tempo della Riforma, il libro indica che le differenze contemporanee derivano da modi diversi di parlare piuttosto che da disaccordo sostanziale.
A differenza di altri teologi cattolici romani contemporanei come Karl Rahner o Bernard Lonergan, Küng non ha sviluppato una posizione metafisica definita su cui basare le sue opinioni. Piuttosto, il suo pensiero proviene da studi di storia della chiesa e teologica, oltre alla consapevolezza della forte spinta contemporanea per la libertà di pensiero e del concorrente antagonismo alle strutture istituzionali autoritarie. In molte delle sue opere (come Il Consiglio, la riforma e la riunione, 1962, e Strutture della Chiesa, 1964) Küng ha combinato l’analisi storica con la riflessione sui problemi contemporanei per indicare la necessità di una riforma all’interno della Chiesa cattolica romana e la reale possibilità di riconciliazione con altre chiese.
Dopo il Concilio Vaticano II, Küng ha continuato a scrivere sulla necessità di una riforma con un’enfasi speciale sul concetto di servizio e ministero (La Chiesa, 1968) e i cambiamenti che devono verificarsi nell’amministrazione quotidiana della Chiesa cattolica romana (Verità: sul futuro della Chiesa, 1968). Nel Infallibile? Un’inchiesta (1971) traccia lo sviluppo al Concilio Vaticano I e II dell’attuale comprensione ufficiale dell’infallibilità papale ed episcopale e si domanda se questa visione ufficiale non sia distorta alla luce sia dell’insegnamento biblico che della filosofia contemporanea.
Censura
Le opinioni di Küng su una dottrina tradizionale come la divinità di Cristo, l’infallibilità papale e il dogma della Vergine Maria hanno contribuito a provocare la sua censura da parte del Vaticano nel 1979. Gli è stato vietato insegnare come teologo cattolico, il che ha provocato controversie internazionali. Una sorta di accordo è stato raggiunto nel 1980 che consente a Küng di continuare a insegnare a Tubinga sotto gli auspici secolari piuttosto che cattolici. Attualmente è professore emerito dell’Università di Tubinga.
Ulteriori letture
Non esiste una buona fonte secondaria su Küng ancora disponibile in inglese. Il suo libro più recente, Infallibile? Un’inchiesta (1971), contiene una prefazione in cui l’autore afferma le preoccupazioni che governano il suo lavoro passato e presente, e questo insieme al libro stesso fornisce un’eccellente introduzione al pensiero di Küng. □