Successivamente, Josquin [ Josquin Desprez, Josquin des Prese molte altre ortografie] (b ? Piccardia, c.1440; d Condésur-l’Escaut, Hainaut, 1521). Compositore p. Fiammingo. Forse un allievo di Ockeghem. A partire dal c.1459-1504 era in It., Prima come cantante a Milano Cath. e dipendente della famiglia Sforza. Andò a Roma nel 1484 al servizio del cardinale Ascanio Sforza e come membro della cappella papale. Divenne maestro di coro a Ferrara nel 1503. Rientrato nei Paesi Bassi nel 1504, dopo un’epidemia di peste, divenne rettore della chiesa a Condé. Considerato come il compositore più dotato e influente del suo tempo. Non era un innovatore radicale, ma sviluppò con successo tecniche esistenti e inesplorate. Riuscì particolarmente a dare enfasi drammatica ai testi da lui impostati mediante ritmi di parole e imitazioni. Sebbene le sue prime messe usassero un cantus firmus, quelle successive impiegarono tecniche di parodia e talvolta erano basate su un tema di motto o su una serie di canoni. Allo stesso modo nei mottetti ha abbandonato un pianto azienda di canto a favore di dispositivi imitativi. Alcuni dei suoi chansons erano su testi erotici e frivoli e fu uno dei primi ad appropriarsi di melodie di corte e di teatro per le sue opere serie. Il suo lavoro era così popolare che furono pubblicati molti falsi. Ha scritto 18 messe (la più nota è Ave Maris Stella, L’homme armé e Pange lingua), quasi 100 mottetti e oltre 70 opere secolari.