Guillaume de lorris

Il poeta francese Guillaume de Lorris (ca. 1210-ca. 1237) fu l’autore della prima parte del “Romance of the Rose”, l’opera più popolare nella letteratura francese medievale.

L’unico posto in Romance of the Rose in cui compare il nome di Guillaume de Lorris è nella continuazione di Jean de Meun, il che indica che Guillaume morì circa 40 anni prima. Poiché Guillaume si riferisce a un sogno nel suo ventesimo anno, 5 o 6 anni prima, si può presumere che la data della sua nascita sia circa il 1210. Probabilmente nacque a Lorris, una piccola città a circa 30 miglia a est di Orléans. Proprio come la morte ha impedito a Chrestien de Troyes di completare il Perceval, così Guillaume morì prima di finire il Romance of the Rose; si ferma alla linea 4, 058 (4, 028 nell’edizione di Lecoy). Non si sa più nulla di Guillaume.

L’era del romanticismo arturiano, con il suo sfarzo, le sue avventure e le sue emozioni, stava passando. Guillaume si è quindi rivolto agli aspetti morali e psicologici, rappresentati simbolicamente in un’elaborata allegoria. Non gli interessa la trama ma piuttosto un’analisi squisitamente delicata dell’amore giovane. In effetti, dice che la sua poesia espone l’arte dell’amore.

In un sogno l’autore si vede vagare. Si imbatte in un idilliaco giardino formale racchiuso in un muro con orribili dipinti di odio, malvagità, bassezza, cupidigia, avarizia, invidia, tristezza, vecchiaia, ipocrisia e povertà. Gracious Ozio invita il sognatore ad entrare nel giardino del divertimento, dove incontra una compagnia leale. Il sognatore, d’ora in poi chiamato l’amante, viene rapito da una rosa e subito il dio dell’Amore lo trafigge con cinque frecce e istruisce l’amante nei 10 comandamenti dell’amore, un vero e proprio abstract del codice dell’amore cortese. La sua ricerca per raccogliere la rosa è lunga, aiutata da persone come Hope e soprattutto da Fair Welcome ma frustrata da Danger, Slander, Shame, Fear e Jealousy. Dopo che l’amante riesce a baciare la rosa, Jealousy fa rinchiudere la rosa in un mastio insieme a Fair Welcome, e l’amante si lamenta della sua sorte quando la poesia di Guillaume finisce.

I temi di Guillaume non erano nuovi; Ovidio, Chrestien de Troyes, i trovatori e Andreas Capellanus gli fornirono molto, ma la freschezza dell’immaginazione di Guillaume e la delicatezza e l’eleganza del suo trattamento resero il lavoro persistentemente riuscito, come attesta la conservazione di circa 300 manoscritti. L’influenza è evidente nella traduzione di Geoffrey Chaucer, nell’edizione di Clément Marot e nella Mappa dell’amore di Madeleine de Scudéry, e gli echi continuano ad apparire fino alle opere di Marcel Proust e Antoine de Saint-Exupéry.

Ulteriori letture

Le migliori monografie su Guillaume de Lorris sono in francese. In inglese, Clive S. Lewis, L’allegoria dell’amore: uno studio nella tradizione medievale (1936) e Charles Muscatine, Chaucer e la tradizione francese: uno studio di stile e significato (1957), sono utili. □