John mitchel

Giornalista e nazionalista irlandese noto per la sua analisi critica della politica di soccorso britannica durante la Grande Carestia, John Mitchel (1815-1875) nacque a Camnish, Co. Londonderry, il 3 novembre 1815. Figlio di un ministro presbiteriano, Mitchel partecipò Trinity College e ha esercitato per diversi anni come avvocato a Banbridge, Co. Down.

Nel 1843 si iscrive all’Associazione Repeal e due anni dopo entra a far parte della redazione del quotidiano nazionalista il Nazione. Sebbene fosse una figura di spicco tra i giovani irlandesi e la Confederazione irlandese, Mitchel lasciò il Nazione dopo aver fallito nel convincere i moderati della Confederazione a sostenere i piani radicali di Fintan Lalor per la riforma agraria. Nel febbraio 1848 Mitchel fondò un altro giornale, il United Irishman, in cui predicava apertamente la rivoluzione armata. Arrestato nel marzo 1848 e accusato di tradimento per i suoi scritti, Mitchel fu condannato da una giuria formata dal governo per garantire una condanna e condannato a quattordici anni di esilio in una colonia penale in Tasmania. Nel 1853 Mitchel fuggì negli Stati Uniti, dove riaccese rapidamente la sua carriera di controverso giornalista. Mitchel ha anche pubblicato diversi libri che hanno costituito la base dell’interpretazione nazionalista del genocidio della Grande Carestia, incluso Jail Journal (1854) L’ultima conquista dell’Irlanda (forse) (1858) Scuse per il governo britannico in Irlanda (1860) e il suo Storia dell’Irlanda (1868).

Con una penna acida Mitchel descrisse la carestia e la conseguente mortalità di massa e l’emigrazione come una politica deliberata perseguita dai funzionari del governo britannico per eliminare i poveri agricoltori irlandesi dalla terra. Un elemento centrale, sebbene errato, dell’argomentazione di Mitchel era la sua affermazione che le importazioni di mais e altri cereali in Famine Ireland da parte di funzionari di soccorso erano di gran lunga superate dalle esportazioni di prodotti alimentari irlandesi verso i mercati britannici. Mitchel ha anche inveito contro il governo britannico per i suoi contributi finanziari inadeguati e ha denunciato l’iniquità di costringere una regione del Regno Unito a provvedere ai propri aiuti. L’interpretazione di Mitchel della carestia è riassunta al meglio dalla sua famosa massima: “L’Onnipotente ha effettivamente mandato la patata, ma gli inglesi hanno creato la carestia” (Mitchel 1858, p. 219).

Mitchel tornò in Irlanda nel 1875 dopo essere stato eletto deputato per Tipperary, ma il Parlamento annullò l’elezione sulla base del fatto che era un criminale condannato. Gli elettori hanno rieletto Mitchel ma morì poco dopo il 20 marzo 1875. Mitchel è considerato uno dei padri fondatori del repubblicanesimo rivoluzionario irlandese e ha fornito l’interpretazione nazionalista più duratura della carestia.