Robin george collingwood

Lo storico e filosofo inglese Robin George Collingwood (1889-1943) fece importanti ricerche storiche sulla Britannia romana e apportò contributi originali all’estetica, alla filosofia della storia e alla filosofia della mente.

Nato a Coniston, nel Lancashire, RG Collingwood ha ricevuto la sua prima educazione da suo padre, un pittore e un amico e biografo di John Ruskin. Sotto i precetti di Ruskin Collingwood fu addestrato nelle arti e nei mestieri oltre alle lingue classiche. All’età di 14 anni è andato al rugby per prepararsi al college. Ha svolto un lavoro brillante a Oxford ed è stato eletto a una borsa di studio al Pembroke College nel 1912. Durante la prima guerra mondiale ha lavorato nella divisione dei servizi segreti dell’Ammiragliato a Londra; dopo l’armistizio tornò a insegnare a Oxford e nel 1934 fu eletto Waynfleete professore di filosofia metafisica.

Durante la sua carriera di insegnante, Collingwood ha trascorso le sue estati lavorando a scavi archeologici in Gran Bretagna. Considerava questo lavoro come un laboratorio in cui mettere alla prova le sue teorie filosofiche sulla logica dell’indagine e sul rapporto tra storia e filosofia. Le sue numerose pubblicazioni in questo campo sono culminate nel suo contributo al Oxford History of England.

Il lavoro filosofico di Collingwood si divide in tre periodi. Ci fu prima un periodo giovanile in cui cercò di liberarsi dalle dottrine realiste dei suoi insegnanti di Oxford. Questo è culminato nel suo Di vetro; uno studio comparativo di cinque forme di esperienza disposte in un ordine crescente di verità: arte, religione, scienza, storia e filosofia.

Nel periodo centrale della sua scrittura Collingwood ha prodotto Saggio sul metodo filosofico. Ha ampliato le intuizioni di questo lavoro in L’idea di natura e L’idea della storia. La sua conclusione generale è stata che è compito della filosofia esplorare i presupposti in base ai quali le culture precedenti hanno prodotto le loro visioni caratteristiche sulla natura e sulla vita. L’implicazione è che, una volta completata la parte storica di questo compito, si possono sollevare questioni filosofiche sull’adeguatezza o sul valore di verità dei vari presupposti. Nel suo ultimo periodo, Collingwood sembrava negare alla filosofia qualsiasi ruolo indipendente: essa è assorbita nella storia del pensiero.

Il lavoro di Collingwood negli ultimi 5 anni della sua vita mostra difetti e incongruenze che possono essere ricondotti in qualche misura alla sua salute in rapido declino. Nel 1938 subì il primo di una serie di ictus che alla fine lo rese incapace. Morì il 9 gennaio 1943, lasciando una serie di manoscritti e opere incomplete, alcune delle quali furono pubblicate dai suoi esecutori letterari.

Ulteriori letture

Collingwood’s Un’autobiografia (1939) segue la sua massima che “tutta la storia è la storia del pensiero” e descrive lo sviluppo delle sue idee solo con dettagli biografici sparsi. Alan Donagan, La filosofia successiva di RG Collingwood (1962), è il miglior lavoro critico su Collingwood e contiene anche una bibliografia.

Fonti aggiuntive

Collingwood, RG (Robin George), Un’autobiografia, Oxford ecc .: Oxford University Press, 1978. □