Leone x (papa) (1475-1521; regnò 1513-1521). Secondo figlio di Lorenzo “il Magnifico” de ‘Medici e Clarice Orsini, Giovanni Romolo de’ Medici ha studiato scienze umane e ha conseguito il dottorato in diritto canonico presso l’Università di Pisa nel 1492. Nominato cardinale nel 1489, ha ricoperto diversi legazioni culminate in quella alla Lega Santa, che ha reinstallato la sua famiglia al potere a Firenze nel 1512.
Eletto papa dai cardinali più giovani nel 1513, Leone X continuò silenziosamente l’alleanza imperiale e spagnola contro la Francia perseguita dal suo predecessore Giulio II (regnò 1503-1513), ma fece pace con il re francese Francesco I dopo la vittoria militare di quest’ultimo nel 1515 e ha negoziato un concordato con lui a Bologna, in sostituzione della Pragmatica Sanzione di Bourges (1438). Ha cercato di creare un’alleanza francese dai matrimoni dei Medici ai parenti di Francesco I: suo fratello Giuliano (1479-1516) era sposato con la zia reale Philiberte de Savoy, e suo nipote Lorenzo di Piero (1492-1519), con Madeleine de La Tour d’Auvergne († 1519), probabilmente una cugina reale, la cui figlia orfana, Caterina (1519–1589), divenne in seguito regina di Francia. Con la loro morte e l’elezione di Carlo V a imperatore del Sacro Romano Impero nel 1519, a cui si oppose, Leone tornò chiaramente all’alleanza asburgica e riconquistò Parma e Piacenza per lo Stato Pontificio una volta sconfitti i francesi nel 1521.
Come capo della Chiesa cattolica romana, Leone prese sul serio le sue responsabilità. Alle cerimonie religiose presiedeva con dignità e devozione. Portò a buon fine il Quinto Concilio Lateranense (1512-1517), che sanò lo scisma pisano, approvò l’abrogazione della sanzione pragmatica e confermò il Concordato di Bologna; rapporti regolamentati tra vescovi e chierici esenti; ha condannato le visioni avroistiche sull’anima; censura ordinata prima della pubblicazione dei libri; ha legiferato varie riforme morali e curiali; e ordinò una crociata che, date le rivalità cristiane, non avrebbe mai potuto essere lanciata. Ha cercato di promuovere una riunione delle chiese inviando un legato agli hussiti e stabilendo buoni rapporti con i maroniti e gli etiopi. Per promuovere l’evangelizzazione dei non cristiani, approvò nel 1518 la formazione del clero non europeo e la consacrazione episcopale di Enrique (1494-1531 circa), figlio del re del Congo. Per preservare l’ortodossia ha minacciato Martin Lutero (1483-1546) con sanzioni se non avesse ritrattato quarantuno proposizioni (Alzati, o Signore, 1520); ha poi scomunicato il frate recalcitrante (Dovrebbe il Vescovo 1521). Ad Enrico VIII assegnò nel 1521 il titolo di “Difensore della fede” per aver scritto contro Lutero. Pur sostenendo attivamente il movimento osservante negli ordini religiosi, non riuscì ad attuare una seria riforma della Curia romana, perché avrebbe ridotto le sue entrate.
Leo era un sontuoso mecenate delle arti e delle lettere. Impiegò Michelangelo Buonarroti (1475–1564) per scolpire le tombe dei Medici a Firenze, ea Roma commissionò a Raffaello Sanzio (1483–1520) di lavorare sugli affreschi negli appartamenti papali e nella loggia, progettare gli arazzi Sistini, dipingere il suo ritratto papale , e sovrintende alla costruzione della nuova Basilica di San Pietro e agli scavi di siti archeologici romani. Come segretari domestici assunse gli umanisti Pietro Bembo (1470–1547) e Jacopo Sadoleto (1477–1547). Insegnò cattedre all’Università di Roma e vi fondò un collegio e una stampa greca. Leone era in buoni rapporti con importanti umanisti come Desiderio Erasmo (1466? -1536), che gli dedicò il Un nuovo strumento (Nuovo Testamento) del 1516. Ha incaricato Marco Girolamo Vida (1490–1566 circa) di comporre il poema epico Christiad (1535), iniziata nel 1518, e nel 1521 esortò Jacopo Sannazaro (1458-1530) a completare il suo La nascita verginale (1526; “Sulla nascita verginale”), iniziata nel 1506.
Leone promosse numerosi parenti e clienti all’ufficio ecclesiastico, in particolare nella creazione in massa del 1517 di trentuno cardinali a seguito di un complotto per avvelenarlo, provocato dalla sua ingerenza negli affari politici senesi. Il suo primo cugino Giulio de ‘Medici (1478-1534), che nominò arcivescovo di Firenze, cardinale e vicerettore della chiesa, era il suo più stretto consigliere e alla fine gli sarebbe succeduto come Clemente VII (regnò 1523-1534). Con le sue sontuose spese in cultura e guerra, e nonostante i suoi sforzi per aumentare nuove entrate mediante la vendita di uffici venali, dispense e indulgenze, Leone X lasciò il papato profondamente indebitato al momento della sua improvvisa morte per polmonite. Alla fine fu sepolto nella chiesa di S. Maria sopra Minerva.