Lo storico americano John Rogers Commons (1862-1945) ha aperto la strada allo studio dei movimenti sindacali negli Stati Uniti.
John Commons è nato il 13 ottobre 1862 a Richmond, Indiana. Ha studiato all’Oberlin College e al Johns Hopkins, dove ha studiato con Richard T. Ely. Ha partecipato agli stessi seminari con un altro storico alle prime armi, Frederick Jackson Turner. Nel 1890 Commons si sposò e divenne insegnante alla Wesleyan University. Tornò a Oberlin nel 1891 e l’anno successivo insegnò all’Università dell’Indiana. Non ha completato il dottorato.
Il primo libro di Commons, Distribuzione della ricchezza (1894), era basato su un framework Turneriano. Commons ha affermato che un punto di svolta era stato raggiunto negli affari economici degli Stati Uniti a causa della scomparsa di terra facilmente disponibile. Nel 1896 Commons andò alla Syracuse University per occupare una cattedra di sociologia e l’anno successivo pubblicò Rappresentanza proporzionale. Questo lavoro rifletteva la sua fede in una società democratica e volontaria e in un sistema in cui l’equilibrio veniva raggiunto grazie a pressioni contrastanti.
Nel 1899 Commons perse la cattedra di sociologia a Syracuse e lavorò per diversi gruppi non accademici prima di andare all’Università del Wisconsin nel 1904. L’atmosfera era congeniale, poiché Commons condivideva la fede nell’educazione degli adulti e nella “idea del Wisconsin”; in altre parole, il governo dello stato utilizzerebbe l’esperienza dei professori universitari per riformare e gestire questo stesso governo. Il suo interesse in questo momento si era spostato verso lo studio dei movimenti sindacali. Ciò è culminato in due libri importanti: Sindacati e sindacati (1905) e la sua opera più nota, Storia del lavoro negli Stati Uniti (4 voll., 1918-1935). Quest’ultimo è stato scritto in collaborazione con i suoi studenti. Nel suo studio sui sindacati, Commons ha concluso che erano risultati come una reazione alla concentrazione industriale e riflettevano un atteggiamento americano di lavoro piuttosto che un orientamento di classe.
Le idee di Commons trovarono espressione in altri libri, i più importanti dei quali sono Fondamenti legali del capitalismo (1924) e Economia istituzionale (1934). Il primo descriveva la legge come un collegamento necessario per tenere insieme la società; il secondo riteneva che la disoccupazione fosse il pericolo maggiore del capitalismo ma che l’azione collettiva poteva eliminarlo. Lo sviluppo storico, riteneva Commons, proveniva dal basso e la funzione degli studiosi era quella di aiutare la ricostruzione della società in modo classico e progressista.
Commons morì l’11 maggio 1945. Fu riconosciuto come lo storico del lavoro più significativo dei suoi tempi e le sue idee furono perpetuate dai suoi studenti, il più noto dei quali era Selig Perlman alla Columbia.
Ulteriori letture
L’autobiografia di Commons, Me stessa (1934), sebbene pessimista, coglie gran parte del sapore del carattere del progressista del Midwest. Una discussione sulle idee economiche può essere trovata in Allen G. Gruchy, Pensiero economico moderno: il contributo americano (1947), e nel volume 3 di Joseph Dorfman, La mente economica nella civiltà americana (1949). Commons Economia istituzionale: il suo posto nell’economia politica (1934) presenta le sue opinioni economiche mature e contiene una bibliografia completa dei suoi libri e articoli pubblicati dopo il 1893. □