Un giovane contemporaneo di St. Paul, b. Hicropolis di Phyrigia, c. ad 55; d. c. 130. Fu portato come schiavo a Roma da Epafrodito, servo dell’Imperatore Nerone, e mandato a studiare sotto M. Rufus, lo Stoico. Come liberto Epitteto aprì la sua scuola, ma nel 90 d.C. fu esiliato con tutti i filosofi di Roma da Domiziano. Andò a Nicopoli di Epiro vicino al Mar Ionio; e sebbene Adriano avesse revocato il divieto nel 117, Epitteto rimase in Asia fino alla sua morte. Arrian, il suo devoto allievo, ha preparato e pubblicato i suoi appunti di classe come otto Discorsi. Quattro sono esistenti insieme a un riassunto, il Manuale; e alcuni frammenti. Non c’è traccia di influenza cristiana nel suo pensiero, anche se sapeva certamente dei “galilei” (Disc. 4.7). Tra gli antichi che lo ammiravano ci sono M. Aurelio, origen, Sant’Agostino e San Gregorio di Nazianzo. La sua influenza sul pensiero cristiano è stata sottile e profonda.
La filosofia inizia, per Epitteto, quando ci si rende conto dell’enorme confusione tra gli uomini sul vivere retto e felice. Gli uomini addestrati sono unanimi in idee come angoli retti e mezzitoni, a cui gli ignoranti non possono rivendicare. Ma poiché ognuno nasce con un’idea di ciò che è buono o cattivo, buono o vergognoso, giusto o sbagliato, ognuno agisce secondo le proprie impressioni private come se sapesse tutto. Quindi il filosofo deve andare alla ricerca di ciò che è comune a tutti, la base universale del giudizio, il bene universale. Alla fine lo troverà nella sua volontà, perché il bene e il male sono determinati da ciò che può controllare. Tutto il resto è neutro. Il bene universale è la verità sulla libertà umana; l’essenza del bene e del male sta nell’atteggiamento della volontà (Disc. 2.92). Gli uomini sono schiavi mentre ignorano la vera natura delle loro impressioni psichiche e della loro sfera di potere; quando scelgono in base a ciò che sembra essere, la natura gli resiste e sono frustrati. Gli uomini sono liberi quando scelgono secondo la vera natura delle cose; ad esempio, non possono resistere alla morte, ma possono morire in pace.
Il corso di Epitteto era diviso in tre fasi simili alla precedente divisione stoica in etica, fisica e logica. Il primo insegna come avere i propri desideri in accordo con la ragione, cioè il giusto atteggiamento mentale verso cose ed eventi esterni. Il secondo insegna come conformare le proprie azioni all’ordine della divina provvidenza manifestata nelle creature. La terza fase, per gli esperti, è una rigorosa formazione in logica per garantire un giudizio infallibile contro sofismi e fallacie.
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