Edward bouverie pusey

Il pastore e studioso inglese Edward Bouverie Pusey (1800-1882) fu una delle figure di spicco del movimento di Oxford, che iniziò a Oxford nel 1833 per superare i pericoli che minacciavano la Chiesa d’Inghilterra.

Il lignaggio di Edward Pusey era nobile. Suo padre aveva ereditato la tenuta di Pusey, nel Berkshire, dove Edward nacque il 22 agosto 1800. La sua infanzia è stata tranquilla e sicura di sé ma isolata. Ha accettato l’insegnamento dell’Alto Anglicano di sua madre e si è mosso con fiducia verso una vocazione clericale attraverso Eton e Oxford. Da studente, Pusey ha lavorato incessantemente, leggendo fino a 17 ore al giorno. Vinse una laurea di primo livello a Christ Church, Oxford, e poi nel 1823 fu eletto membro dell’Oriel College, dove incontrò John Keble e John Henry Newman.

Pusey decise quindi di “dedicare la mia vita all’Antico Testamento” e studiò teologia e lingue semitiche presso le università di Gottinga e Berlino tra il 1826 e il 1828. Al suo ritorno suo padre gli permise di sposare Maria Barker, per la quale aveva amato molti anni, e quello stesso anno Pusey fu ordinato sacerdote. Verso la fine del 1828 divenne professore regio di ebraico a Oxford e fu nominato canonico di Christ Church. Ha anche pubblicato una storia critica della teologia tedesca.

Verso la fine del 1833 Pusey gravitò verso il movimento di Oxford. Nella serie scrisse opuscoli sui vantaggi del digiuno (1834) e sul battesimo (1836) Volantini per i tempi. Dal punto di vista del prestigio pubblico, la sua adesione al movimento di Oxford, ha detto Newman, gli ha fornito “una posizione e un nome”. Il movimento era talvolta noto come “Puseyism” per tutta la fine degli anni Trenta dell’Ottocento.

Nel 1836 Pusey iniziò la sua influente direzione del Biblioteca dei Padri, A partire dalle opere di Sant’Agostino, alla fine furono pubblicati 48 volumi di questa serie e Pusey contribuì a diversi studi sulle opere patristiche.

Quando Newman si ritirò dal Movimento di Oxford, Pusey divenne il suo leader. Nel 1843 Pusey, che aveva difeso il Trattato n. 90 di Newman, fu accusato di aver predicato l’eresia in un sermone sull’Eucaristia, “La Santa Eucaristia, un conforto per il penitente”. In procedimenti segreti di dubbia correttezza fu sospeso privatamente dalla predicazione a Oxford per 2 anni. Nel 1845 assistette alla costituzione della prima sorellanza anglicana e per il resto della sua vita assistette alla costituzione degli ordini anglicani. Nel 1846 Pusey affermò nel suo sermone “L’intera assoluzione del penitente” che la Chiesa d’Inghilterra possedeva il diritto all’assoluzione sacerdotale, inaugurando così la pratica anglicana della confessione privata.

Nei suoi ultimi anni a Oxford, Pusey combatté per gli obiettivi del Tractarian ma senza grandi successi. Si oppose alla crescente secolarizzazione dell’università, in cui la vita intellettuale veniva separata da una base morale e spirituale. Lavorò anche per l’unità dei cristiani, ma fu in parte sconfitto dalle nuove affermazioni dell’autorità romana sotto il papato di Pio IX. Il suo sermone “The Rule of Faith” (1851), tuttavia, controllò le conversioni inglesi al cattolicesimo romano.

La vita privata di Pusey esemplificava la santità personale che segnava lo scopo dei Tractarian. Sua moglie morì di consumo nel 1839 e il suo unico figlio divenne un invalido cronico e uno storpio. Solo un bambino gli è sopravvissuto. Per Pusey queste tragedie e l’ostilità pubblica che incontrò furono stimoli a una maggiore penitenza, umiltà e sottomissione. Ha praticato la semplicità, l’abnegazione e le opere di carità.

Pusey Eirenicon (3 parti, 1865-1870) era un tentativo di trovare un terreno comune per riunire il cattolicesimo romano e la Chiesa d’Inghilterra. La sua pubblicazione ha causato molte polemiche, a cui ha risposto Newman. Pusey morì ad Ascot Priory, Berkshire, il 16 settembre 1882.

Ulteriori letture

La biografia di base di Pusey è Henry P. Liddon, Vita di Edward Bouverie Pusey, DD. (4 voll., 1893-1897). Un breve panegirico di Charles C. Grafton, Pusey e il risveglio della Chiesa (1902), è utile come spiegazione della teologia anglo-cattolica. I commenti di Newman su Pusey sono nella sua famosa autobiografia, Apologia pro vita sua (1864). Della vasta letteratura sul movimento di Oxford in generale, un racconto precoce e profondamente comprensivo di un discepolo è Richard W. Church, Il movimento di Oxford (1897). Tra le storie successive ci sono un trattamento ampio ed equo di Yngue T.Bilioth, La rinascita anglicana (1933) e Geoffrey C. Faber, Oxford Apostles (1933), un’opera vivace piena di intuizioni psicologiche ma non ostile. Un’utile antologia di letture primarie è Owen Chadwick, ed., La mente del movimento di Oxford (1960).

Fonti aggiuntive

Pusey riscoperto, Londra: SPCK, 1983. □