Clemente V (1264-1314) regnò come papa dal 1305 al 1314. Fu il primo papa della “cattività babilonese”, quando il papato si trovava ad Avignone, in Francia.
Bertrand de Got, che divenne papa Clemente V, era un nobile e originario della Guascogna, in Francia. Divenne arcivescovo di Bordeaux nel 1299. La sua elezione al papato nel 1305 seguì il pontificato di Bonifacio VIII (e il breve governo di Benedetto XI), durante il quale una lunga disputa tra la Francia e il papato culminò con la cattura di Bonifacio e il maltrattamento il re di Francia, Filippo IV, ad Anagni, in Italia, nel 1303. La Francia aveva umiliato il papato, ei cardinali scelsero de Got come candidato di compromesso che non si era opposto a Bonifacio né dispiaciuto a Filippo. Sebbene Clemente V non fosse un semplice strumento della Francia, durante il suo regno fu messo sotto pressione da Filippo IV. Su richiesta di Filippo, Clemente fu incoronato a Lione; lì subì una caduta da cavallo che potrebbe aver influito permanentemente sulla sua salute, poiché la malattia cronica contribuì alla sua sottomissione alle richieste francesi. Filippo IV sollecitò un processo postumo per eresia di Bonifacio VIII, e fu probabilmente per evitarlo che Clemente acconsentì a stabilirsi ad Avignone nel 1309. Ulteriore sottomissione è dimostrata dall’approvazione di Clemente della sanguinosa soppressione dei Cavalieri Templari da parte di Filippo; il ritiro del toro di Bonifacio VIII Clero Laicato; e il suo ritiro del sostegno alle attività dell’imperatore Enrico VII in Italia.
Clemente V intraprese importanti azioni finanziarie e politiche come papa. Introdusse gli annati, una lucrosa tassa papale, e così riempì il tesoro papale; ma spendeva incautamente il denaro, in gran parte per i suoi parenti e per prestiti alla Francia e all’Inghilterra. Creò 24 cardinali, di cui 23 francesi e guasconi, producendo così una maggioranza francese. Fu condannato per il suo nepotismo, accusato di simonia e detestato per il suo stile di vita lussuoso. Ma era anche un uomo erudito e ordinò lo studio delle lingue ebraica, siriaca e araba nelle università di Parigi, Bologna, Oxford e Salamanca. Aggiunse al diritto canonico il sesto libro delle Decretali, intitolato a lui “Clementine”.
La reputazione di Clemente oggi è prevalentemente sfavorevole a causa della sua sottomissione alla dominazione francese e del suo ruolo nella creazione del papato di Avignone. Ma molte prove suggeriscono che le sue intenzioni fossero buone. Era sempre stato suo desiderio riportare il papato a Roma, ma la cattiva salute e la paura di “un altro Anagni” lo resero incapace di resistere a Filippo IV. Clemente morì il 14 aprile 1314.
Ulteriori letture
La migliore fonte di informazioni su Clemente V è Guillaume Mollat, I Papi ad Avignone, 1305-1378 (9a ed. 1949; trans. 1963), tradotto dal francese, questo è il libro classico sul papato di Avignone e colloca la carriera di Clemente nel contesto del suo tempo. L’ideologia e le conseguenze del periodo di Avignone sono presentate in Walter Ullmann, Le origini del grande scisma (1948). □