Clistene (attivo nel VI secolo a.C.) era un leader politico ateniese e un riformatore costituzionale. Il primo leader democratico dichiarato, ha introdotto importanti cambiamenti nella costituzione ateniese.
Figlio di Megacoli, capo del potente clan Alcmeonide ad Atene, e di Agariste, figlia di Clistene, il tiranno di Sicione, Clistene era destinato a una carriera pubblica. Adattandosi al regime dei tiranni, fu magistrato capo di Atene nel 525 a.C., ma lui e altri Alcmeonidi erano in esilio quando la tirannia cadde nel 510.
Clistene corse alla guida di Atene a capo di una fazione nobile a favore dell’oligarchia; fu sconfitto da Isagora, un amico del re spartano Cleomene. Clistene divenne quindi democratico, minacciando la posizione di Isagora, che chiese aiuto a Cleomene. Il re spartano arrivò con le truppe e cercò di sciogliere il Consiglio dei 300 e installare Isagora come capo di un nuovo consiglio, ma il popolo si alzò e costrinse Cleomene e Isagora a ritirarsi. Cleistene tornò, un democratico impegnato, per riformare la costituzione a favore di una democrazia moderata.
Riforme costituzionali
Atene aveva sofferto di fazioni, o tirannia nata da fazioni, per un secolo, e Clistene mirava alla radice del problema: le affiliazioni di clan in politica. In passato, i clan si erano raggruppati attorno a un particolare leader di clan, come Isagoras, Megacles o Peisistratus, e avevano esercitato pressione sulle elezioni e sulle politiche con i loro voti organizzati. Cleistene ha fornito un’alternativa alla lealtà del clan registrando i cittadini per residenza come membri di un deme, una piccola area analoga a una parrocchia inglese. Inoltre, ha esteso il diritto di voto non solo ai membri dei clan ma anche ai membri delle corporazioni, che fino a quel momento avevano diritti inferiori.
Per facilitare l’amministrazione del governo centrale, Clistene ha brigato i demi, circa 170 in numero, in 10 tribù artificiali, assegnando a ciascuna tribù un numero di demi tratti dalle tre divisioni dell’Attica. In molte elezioni i cittadini hanno votato per tribù, restituendo un funzionario tribale che potrebbe anche servire il governo centrale.
Poiché in questa democrazia il potere ultimo era conferito all’Assemblea di tutti i maschi adulti, Clistene istituì un Consiglio di 500 persone per rendere il governo meno ingombrante e per guidare l’Assemblea. Ciascuna delle 10 tribù selezionate a sorte 50 persone che sono state consigliere per un anno (la rielezione era consentita una sola volta). Il consiglio era in sessione permanente e ogni gruppo tribale di 50 persone serviva come comitato direttivo in carica per un decimo dell’anno, conducendo gli affari quotidiani e presiedendo il consiglio e l’Assemblea.
Queste riforme sono durate quanto la democrazia ad Atene. Anche a Clistene è attribuita l’invenzione dell’ostracismo, ma questo è incerto.
Ulteriori letture
Le fonti antiche su Clistene sono di Aristotele Politica e la Costituzione ateniese, tradotto da John Warrington (1959). Due opere moderne sono Charles Hignett, Una storia della costituzione ateniese fino alla fine del quinto secolo a.C. (1952) e NGL Hammond, Una storia della Grecia fino al 322 a.C. (1959; 2d ed. 1967). □