Harriet martineau

Martineau, harriet (1802–1876), scrittore e giornalista inglese.

Harriet Martineau nacque a Norwich il 12 giugno 1802, sesto di otto figli di Thomas Martineau, un produttore tessile di origine ugonotta, e di sua moglie Elisabetta. Ben istruita a casa e, per un breve periodo, nelle scuole di Norwich e Bristol, ha comunque ricordato la sua infanzia come infelice. Spesso in cattive condizioni di salute, soffriva di sordità che divenne totale all’età di vent’anni, rendendo necessario l’uso di una tromba auricolare.

Il Martineaus apparteneva al circolo religiosamente liberale e politicamente radicale incentrato sulla Cappella dell’Ottagono, Norwich, originariamente presbiteriana ma ormai Unitaria. Le fantasie religiose avevano portato conforto nella sua precoce infelicità, ma da giovane si convinse del Necessarianismo, la filosofia deterministica derivata dal medico David Hartley (1705-1757) e dal ministro e scienziato Joseph Priestley (1733-1804), che da allora era dominante tra gli unitari inglesi. Con l’incoraggiamento della famiglia, ha contribuito al Repository mensile, il principale periodico Unitario, e quando l’azienda di famiglia fallì nel 1825 e fallì nel 1829, si dedicò alla scrittura come carriera. Nel 1827, il ministro William Johnson Fox (1785-1864), in seguito importante giornalista e politico, era diventato editore del Repository mensile; le offrì un piccolo stipendio e la incoraggiò a esplorare una vasta gamma di argomenti.

Nel 1831 iniziò Illustrazioni di economia politica, ventitré racconti apparsi in venticinque parti mensili tra il 1832 e il 1834, suscitando l’entusiasmo attuale sia per la scienza economica che per la divulgazione; seguirono due serie di racconti più brevi, commissionati, sulle leggi sui poveri (1834) e sulla tassazione (1835). Una celebrità quasi istantanea nel 1832, si trasferì a Londra e da allora in poi fu raramente fuori dagli occhi del pubblico. Negli anni dal 1834 al 1836, viaggiò molto negli Stati Uniti e scrisse due libri basati sulle sue esperienze, in particolare Società in America (1837). Tornata a Londra, ha contribuito a vari periodici e ha pubblicato un romanzo rivelatore ma non particolarmente riuscito, Deerbrook (1839), così come una lunga serie di racconti per bambini, Compagno di giochi (1841-1842).

Nel 1840, affetta da complicazioni di una cisti ovarica, si ritirò a Tynemouth, vicino a Newcastle, dove per un lungo periodo fu costretta a letto, episodio ricordato in La vita in infermeria (1844). Passando alla tanto discussa pseudoscienza del mesmerismo, ha presto affermato una cura completa; Lettere sul mesmerismo (1844), originariamente pubblicato nel Ateneo, suscitò molte polemiche mediche e le portò una notevole notorietà. Si stabilì nel Lake District, dove coltivava, percorreva grandi distanze e scriveva una guida, socializzava con vicini famosi e un flusso di visitatori e si dedicava a una vasta attività filantropica. Riprese i suoi viaggi, soprattutto nel Vicino Oriente nel 1846 e nel 1847.

Dopo che il suo fidanzato, un amico del college di suo fratello James, morì nel 1827, decise con evidente sollievo di rimanere single. Era stata a lungo vicina a James (1805-1900), che emerse negli anni Trenta dell’Ottocento come ministro, filosofo e insegnante di primo piano, ma si separarono quando il suo attacco crescente all’organizzazione e alla teologia unitaria lo portò a rifiutare il determinismo per il libero arbitrio; quando l’ha esaminata selvaggiamente Lettere sulle leggi della natura e dello sviluppo dell’uomo (1851), scritto in collaborazione con Henry George Atkinson, un caro amico dei suoi anni mesmerici, la rottura divenne irreparabile.

Sebbene non abbia mai abbandonato il necessarismo, è arrivata a rifiutare l’Unitarismo e tutta la religione, proclamando il suo ateismo in Vita orientale, presente e passato (1848), una riflessione sui suoi viaggi, e in un’importante traduzione e riassunto, La filosofia positiva di Auguste Comte (1853), sebbene non potesse seguire Comte nelle sue successive speculazioni politiche. Nel 1852 iniziò a scrivere articoli di punta per il quotidiano londinese radicale, il Notizie del giorno, contribuendo con oltre 1,600 editoriali prima del suo ritiro nel 1866. Continuò a pubblicare ampiamente su periodici britannici e americani e scrisse anche un brillante resoconto annalistico dei suoi tempi, il Storia della pace dei trent’anni (1849-1850). Ampiamente riconosciuta come esperta in America, era un’appassionata seguace dell’abolizionista americano William Lloyd Garrison (1805-1879) e strinse una stretta amicizia con la discepola di Garrison Maria Weston Chapman (1806-1885), che divenne il suo primo biografo.

Martineau morì il 27 giugno 1876, di insufficienza cardiaca indotta dalla cisti ovarica che aveva provocato la sua malattia negli anni Quaranta dell’Ottocento. Nel 1840 apparve una magnifica autobiografia, pubblicata immutata rispetto alla sua composizione nel 1877, quando si aspettava una morte imminente. La sua spietata franchezza ha causato il declino della sua reputazione, così come la sua difesa sempre più fuori moda dell’economia classica, ma dalla metà del XX secolo la sua reputazione è aumentata vertiginosamente, poiché le sue opere ei suoi numerosi contributi alla vita vittoriana, in particolare il suo femminismo eccentrico, sono stati recentemente valutato.