John pesca

John Fiske (1842-1901), filosofo e storico americano, fu responsabile dell’applicazione della teoria dell’evoluzione darwiniana agli studi filosofici e storici negli Stati Uniti.

Nato Edmund Fisk Green (in seguito cambiò il suo nome) il 30 marzo 1842 ad Hartford, Connecticut, fin dalla tenera età era estremamente libresco. La sua indagine sulle attuali teorie scientifiche lo ha portato a dubitare della validità del cristianesimo ortodosso. Entrò ad Harvard nel 1860 ma fu deluso di trovare il curriculum antiquato; dispiaceva alle autorità del college con le sue idee religiose poco ortodosse.

Dopo la laurea Fiske entrò alla Harvard Law School e superò l’esame di abilitazione nel 1864. Ben presto passò dalla pratica legale alla scrittura per risolvere le sue difficoltà finanziarie. Nel 1869 ottenne una posizione di insegnante ad Harvard e nel 1872 divenne assistente bibliotecario. Parallelamente inizia anche la carriera di docente pubblico che proseguirà fino alla morte.

Contorni di filosofia cosmica (1874) ha rivelato la sua premessa filosofica di base: le società si evolvono come organismi biologici e le leggi della loro evoluzione, come le leggi darwiniane dell’evoluzione biologica, possono essere scoperte. Sebbene Fiske non sia mai riuscito a formulare leggi della storia, non ha mai dubitato della loro esistenza.

A questo punto Fiske passò dalla filosofia allo studio della storia. Nel preparare una serie di conferenze sulla storia americana nel 1879, trattò gli Stati Uniti come il culmine di un’evoluzione storica verso una repubblica democratica libera. Successivamente ha lavorato nel campo della storia coloniale e rivoluzionaria americana. La sua opera più nota, Il periodo critico della storia americana (1888), trattava del periodo compreso tra la fine della guerra rivoluzionaria e l’adozione della Costituzione. Ha pubblicato diversi libri nel decennio successivo.

Negli anni novanta dell’Ottocento Fiske aveva una considerevole reputazione come conferenziere, le sue opinioni religiose precedentemente non ortodosse si erano ammorbidite, tanto che il suo pubblico borghese lo considerava un riconciliatore tra scienza e cristianesimo. La sua reputazione accademica, tuttavia, declinò con l’aumentare della sua popolarità; storici professionisti hanno notato la mancanza di ricerche originali nei suoi libri. Sebbene la sua mente non fosse profonda, era ampia e aveva un genio nello spiegare chiaramente le idee degli altri uomini.

Negli ultimi anni della sua vita Fiske soffriva di cattive condizioni di salute, complicate dall’obesità. Morì il 4 luglio 1901 a Gloucester, Mass.

Ulteriori letture

Senza dubbio il miglior libro su Fiske è Milton Berman, John Fiske: The Evolution of a Popularizer (1961). John Spencer Clark, La vita e le lettere di John Fiske (2 voll., 1917), non è così critico o giudizioso ma include selezioni sostanziali dalla corrispondenza di Fiske. Il saggio di Jennings B. Sanders su Fiske in William T. Hutchinson, ed., I saggi di Marcus W. Jernegan nella storiografia americana (1937), colloca Fiske nello sviluppo della scrittura storica americana. □