Agiografo francescano; b. Celano, Italia c. 1190; d. Tagliacozzo, c. 1260. Tommaso nacque nella nobile famiglia dei Conti dei Marsi. La sua solida formazione nella tradizione retorica, agiografica e teologica supporta l’opinione che abbia studiato a Monte Casino, Roma o Bologna. Entrò nell’Ordine Francescano nel 1215. Oltre alla sua carriera letteraria fu vicario di tutti i fratelli di Germania. Nel 1221 fu tra i primi fratelli ad arrivare in Germania dove trascorse del tempo a Worms, Spira e Colonia. Non si sa quando tornò in Italia, ma la sua drammatica e vivida narrazione della canonizzazione di San Francesco suggerisce che fosse tornato ad Assisi per quell’occasione il 16 luglio 1228.
Frate Thomas fu il primo a scrivere una vita di San Francesco e il primo a offrire informazioni sui primi seguaci di Francesco e sullo sviluppo della primitiva fraternità. Ha composto quattro opere che hanno gettato le basi per la ricca tradizione letteraria francescana del XIII secolo: La vita di San Francesco, comunemente indicato come The First Life [Vita Prima] in 1229; La leggenda per l’uso in coro in 1230; Il ricordo del desiderio di un’anima, comunemente indicato come La seconda vita nel 1247; e Il Trattato dei miracoli.
Thomas ha scritto La vita di San Francesco su richiesta di Papa Gregorio IX in occasione della canonizzazione di Francesco. Con entusiasmo annuncia Francesco come un nuovo santo che non è più un “caro ascoltatore” del Vangelo ma, un audace annunciatore della Parola di Dio che rende i suoi ascoltatori “figli della pace”. Tommaso attinge alla tradizione retorica e agiografica classica per inquadrare questo nuovo santo nella tradizione della santità cristiana, ma si affida anche a “testimoni affidabili” e colloca Francesco in luoghi reali legati a contemporanei storici concreti. Il primo dei tre libri o divisioni nel testo sviluppa la conversione di Francesco e la sua formazione dei primi fratelli. Il secondo libro descrive la sua esperienza mistica delle stimmate sul monte. La Verna nel 1224 e fornisce una descrizione della sua morte nel 1226. L ‘”umiltà dell’Incarnazione” caratterizza lo spirito del primo libro e la “carità della Passione” coglie la dinamica del secondo libro. Il terzo libro è pieno dello spirito e della nuova vita nella Chiesa che riempie il racconto della canonizzazione di Francesco nel 1228.
Il ricordo del desiderio di un’anima, scritto quasi 20 anni dopo, è radicalmente diverso dal testo precedente. Il ricordo è una raccolta di ricordi raccolta dai fratelli e curata da Thomas, che sviluppa tematicamente nel secondo libro. Nel primo libro usa anche La leggenda dei tre compagni come fonte per sviluppare una tematica che illustri la conversione di Francesco. In entrambi i libri, Tommaso tiene presente le questioni scottanti della fraternità che lotta per interpretare la propria vita, in particolare le varie disposizioni di La regola che Francis li ha lasciati.
Verso la fine della sua vita, il fratello Thomas fu spinto a scrivere Il Trattato dei miracoli. Questa è una raccolta completa di miracoli riferiti attribuiti all’intercessione di San Francesco. Notevoli in questo testo sono i resoconti freschi e diretti della vita e delle esperienze della gente comune nei campi, nelle piazze e nelle case. La sua paternità del celebre Dies Irae è dubbio.
Bibliografia: r. Armstrong, j. hellmann e w. breve, eds., Francesco d’Assisi: i primi documenti, 3 v. (New York 1999–2001), 1: 171–179, 311–318; 2: 233–238, 397–398. e. grau, “Tommaso da Celano: vita e lavoro”, tr. xj seubert, Recensione di Greyfriars 8 (1994): 177-200.
[ja hellmann]